11 anni fa a Locri l’omicidio di Francesco Fortugno

Carlomagno

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Iniziativa a Locri per anniversario per l'uccisione di Francesco Fortugno
Iniziativa a Locri per anniversario per l’uccisione di Francesco Fortugno

Ricade oggi l’undicesimo anniversario del barbaro assassinio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria Francesco Fortugno, ucciso a Locri il 16 ottobre 2005, mentre si svolgevano le primarie del suo partito, l’Unione, il movimento che aggregava Margherita e Ds prima della fondazione del Pd.

Fortugno, venne ammazzato con cinque colpi di pistola nell’androne di palazzo Nieddu; ad appostarlo due sicari che gli hanno teso un agguato in piena regola mafiosa. Ieri, in una iniziativa a Locri, “Il cammino della legalità” – a cui hanno preso parte studenti, istituzioni, il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri e l’ex parlamentare Angela Napoli – è stata ricordata la figura dell’esponente politico ucciso dalla ‘ndrangheta.

Presente anche la vedova dell’uomo, Maria Grazia Laganà Fortugno, la quale ha ribadito la necessità di “combattere la ‘ndrangheta e le disuguaglianze della nostra società, per contrastare l’emigrazione dei giovani e per dare ai ragazzi libertà e speranza. La politica deve compiere uno scatto in avanti, dando risposte ai territori ma anche assumendo un atteggiamento intransigente verso le mafie, come faceva mio marito Franco, le cui denunce sono facilmente accessibili perché agli atti del Consiglio regionale”.

“Onorare la memoria di Francesco Fortugno – ha detto il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto – non è solo un dovere istituzionale nei confronti della figura del Vicepresidente del Consiglio regionale che, 11 anni fa, fu vittima del più grave delitto politico-mafioso della storia calabrese e uno dei più gravi della storia d’Italia. E’ anche nostro dovere di cittadini ricordare una persona perbene uccisa dalla barbarie della ‘ndrangheta che, assassinando Fortugno, ha assestato un colpo durissimo al cuore della democrazia calabrese”.

“Voi potete combattere la criminalità organizzata studiando”, ha detto rivolto ai giovani Nicola Gratteri. “La questione culturale che oggi si pone come elemento integrante della lotta alle mafie unitamente all’azione giudiziaria, in realtà è successiva ad un’altra grande questione che è quella dell’istruzione, dello studio e dell’apprendimento della lingua italiana, della storia, delle geografia e della filosofia”.

L’evento si è concluso con la proiezione del video su Francesco Fortugno e con l’inaugurazione della mostra fotografica “Uno scatto per la legalità” che resterà allestita presso al Liceo Mazzini che ha ospitato l’incontro.