Giallo suicidio Omar Pace, la famiglia del colonnello Gdf chiede verità

Carlomagno

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Caso Matacena Scajola
In foto Matacena e Scajola

ROMA – Sono passati 7 mesi dalla morte del tenente colonnello della Guardia di finanza Omar Pace, in forza alla Direzione investigativa antimafia, che si è tolto la vita lo scorso aprile nel suo ufficio sparandosi alla tempia e la famiglia chiede di sapere “la verità”.

Pace aveva fatto parte del pool di investigatori che aveva condotto, coordinato dalla procura di Reggio Calabria, l’indagine sulla latitanza di Amadeo Matacena, nella quale è coinvolto anche l’ex ministro Claudio Scajola, e per questo avrebbe dovuto essere sentito come teste dai giudici reggini, ma due giorni prima si è ucciso.

Secondo quanto emerso in un primo momento, dietro al gesto del 47enne ci sarebbero motivazioni familiari ma la moglie non ha mai creduto all’ipotesi del suicidio e tramite il suo avvocato, Pablo De Luca, ha presentato denuncia e chiesto la riesumazione del corpo. Il senatore Mario Michele Giarrusso M5S e il deputato Pd Davide Mattiello, entrambi in commissione antimafia, chiedono alla procura di Roma di fare chiarezza. (Ansa)