Scacco ai narcos, cocaina nascosta nel pesce surgelato e nella frutta

Carlomagno

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blitz carabinieri rosUna rete capillare e ben organizzata che faceva entrare in Italia via mare e via aerea dal Sud America quintali di cocaina, occultata in container per la frutta o nel pesce surgelato. L’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia e della Polizia di Stato di Reggio Calabria conferma il ruolo autoritario e di leadership delle famiglie della ‘ndrangheta reggina nella gestione del traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

L’indagine denominata Buena Ventura che ha portato in carcere 19 persone è il frutto di un lavoro, avviato dagli inquirenti di Reggio Calabria nell’ambito dell’azione di contrasto al traffico internazionale di sostanze stupefacenti che rappresenta – com’è noto – la prima fonte di ricchezza della ‘ndrangheta.

Nel corso delle investigazioni in Italia, in Colombia, Perù, Repubblica Domenica e Spagna sono stati impiegati investigatori esperti nel contrasto al traffico internazionale di sostanze stupefacenti che hanno permesso il sequestro in Italia e in Spagna di consistenti quantitativi di cocaina.

I sequestri di sostanza stupefacente sono stati effettuati nel corso di specifiche operazioni antidroga condotte in provincia di Reggio Calabria e presso l’aeroporto Barajas di Madrid da parte delle rispettive forze di polizia (Polizia di Stato Italiana e Cuerpo National de Polizia – Comisaria General de Policia Judicial – U.D.Y.C.O. Central).

Le indagini hanno permesso di sventare l’importazione di oltre 35 chili di cocaina, organizzata fra la Colombia e la Calabria. La droga sarebbe giunta in Italia nascosta in un container di frutta o pesce surgelato. Per questo fine, alcuni trafficanti calabresi avevano allestito nella Locride un esercizio commerciale per la rivendita di pesci surgelati provenienti dal Sud America.