Traffico di droga in trolley, arrestati 4 calabresi “insospettabili” FOTO NOMI

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)
arrestati operazione trolley droga Calabria Messina
I 4 arrestati nell’operazione Trolley

Valigie piene di “robbe nuove”. Roba che scottava in transito dalla Calabria a Messina. Così la Polizia di Stato ha fatto luce su un curioso traffico di droga che avveniva in “trolley”, tra le due regioni. Da quì il nome dell’operazione che ha fatto scattare stamane le manette ai polsi di quattro calabresi, (quasi) insospettabili.

Si tratta di Salvatore Condò, 29 anni, di Locri, del fratello Claudio Condò, 24 anni, Gaetano Errigo, 25 anni, di Reggio Calabria e Vincenzo Sergi, 46 anni, di Careri, tre dei quali studenti universitari in Economia.

I quattro sono ritenuti responsabili del reato, in concorso, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, per le quali il Giudice per le Indagini Preliminari Monica Marino ha emesso la misura cautelare degli arresti domiciliari.

Le indagini dei poliziotti della Squadra Mobile di Messina, coordinate dal sostituto della Dda Fabrizio Monaco, hanno fatto emergere presunte responsabilità in merito al trasporto di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo marijuana che gli odierni arrestati, tutti di origine calabrese, trasferivano dalla Calabria in Sicilia.

Intercettazioni telefoniche e ambientali raccontano dei trasferimenti della marijuana in carichi che si aggiravano, ogni volta, sui 5 chili, facilmente trasportabili in valigie e trolley sui traghetti che collegano le due sponde. Risale al 6 ottobre del 2015 l’arresto di uno dei quattro, Gaetano Errigo, sorpreso agli imbarcaderi messinesi dai poliziotti della Squadra Mobile con più di 5 chili di erba pronta ad essere smerciata.

Era stato fermato presso la rada San Francesco, a piedi, con al seguito un comune trolley nero. Dentro i poliziotti avevano trovato 9 confezioni sotto vuoto ed una avvolta in un sacco di plastica contenenti 5 chilogrammi e duecento circa di derivato della canapa indiana, il tutto custodito in un sacco di carta per mangimi.

Il quadro d’insieme ricostruito dai poliziotti conferma che non si era trattato di un caso isolato. Gli odierni arrestati, due dei quali studenti universitari presso la locale facoltà d’Economia e di fatto residenti a Messina, non erano spacciatori improvvisati. Le conversazioni intercettate, per quanto camuffate da un linguaggio criptico e dall’uso di termini relativi a capi d’abbigliamento che sostituivano quelli relativi a qualità e peso della sostanza stupefacente da trasportare, rivelano un ripetuto traffico di valigie di “robbe nuove”, e dei rischi e degli escamotages da usare nel caso di controlli delle forze di polizia o di poliziotti in transito su traghetti e aliscafi.

I quattro arresti sono stati eseguiti stamani dai poliziotti della Squadra Mobile di Messina, coadiuvati da quelli della Squadra Mobile di Reggio Calabria, del Reparto Prevenzione Crimine Calabria Meridionale e dei Commissariati di Pubblica Sicurezza presenti nella provincia di Reggio Calabria. Al momento, altre due persone interessate dall’odierna ordinanza di misura cautelare sono irreperibili ed attivamente ricercati.

Nel corso degli arresti di stamani, i poliziotti hanno trovato a Messina, in casa dei due studenti universitari, i fratelli Condò, un chilo e 800 grammi di marijuana e l’occorrente per il confezionamento delle singole dosi: un bilancino di precisione, buste in cellophane e una macchinetta per il sottovuoto. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, i due sono stati trasferiti in carcere.