Sbarco di migranti a Reggio, arrestato uno degli scafisti

Carlomagno

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Il nigeriano arrestato Samsuddin Musar
Il nigeriano arrestato Samsuddin Musar

La Polizia di Stato di Reggio Calabria ha sottoposto a fermo Samsuddin Musar, nigeriano nato nel 1984, perché ritenuto uno degli scafisti delle diverse imbarcazioni con centinaia di migranti sbarcati in 413 lo scorso 2 luglio nel porto reggino a bordo di una nave della Capitaneria di porto. Il fermo è stato già convalidato.

Secondo la Polizia, che ha svolto indagini coordinate dalla procura della Repubblica di Reggio, Musar sarebbe stato al comando dell’imbarcazione sulla quale hanno viaggiato parte dei cittadini extracomunitari (per l’esattezza 146) soccorsi in acque internazionali, al largo delle coste libiche, dalla nave “Phoenix” della Ong maltese MOAS – in occasione di tre distinti eventi di recupero – i quali venivano successivamente trasbordati sulla nave “Diciotti” della Capitaneria di Porto che li conduceva presso il locale porto cittadino.

I magistrati reggini contestano al 33enne i reati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, essendosi associato con altri soggetti, allo stato non identificati, al fine di procurare l’ingresso illegale nel territorio dello Stato Italiano, avvalendosi di mezzi di trasporto terreste e navale, con ripartizione di ruoli e compiti, allo scopo di reclutare soggetti interessati ad entrare illegalmente via mare in Italia, dietro pagamento di somme di denaro quale corrispettivo del prezzo del viaggio; organizzare ed eseguire, unitamente ad altri soggetti, il successivo trasferimento verso l’Italia, attraverso una rete organizzativa costituita da uomini e mezzi di trasporto terrestri, per raggiungere le località di mare di partenza (le coste nord-africane) e navali per effettuare la traversata del Mar Mediterraneo in direzione delle coste italiane e assumere il ruolo di scafista dell’imbarcazione utilizzata per il trasferimento in Italia degli immigrati clandestini.

Al soggetto fermato è stato inoltre contestato il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina perché, in concorso con altri soggetti allo stato non identificati, conduceva dalle coste libiche verso l’Italia un gommone a bordo del quale ha viaggiato una parte dei migranti giunti al porto di Reggio Calabria in occasione dello sbarco dello scorso 2 luglio, procurando in tal modo l’ingresso illegale di stranieri nel territorio dello Stato italiano, privi di cittadinanza italiana e di titolo per risiedere sul territorio nazionale. Con le aggravanti, tra le altre cose, di aver esposto le persone trasportate a pericolo per la vita; di aver sottoposto le persone a trattamento inumano o degradante e di aver commesso il fatto allo scopo di trarre profitto, anche indiretto.

Nello specifico, dalla ricostruzione dei fatti operata dagli investigatori della Squadra Mobileè emerso che i migranti che erano a bordo dell’imbarcazione soccorsa, dopo aver pagato ingenti somme di denaro agli organizzatori del viaggio, sono partiti dalla Libia la notte di giovedì 29 giugno, per la precisione dalla spiaggia di Sabratha, prima di essere soccorsi in acque internazionali. Il tutto, senza scorte di cibo ed acqua ed in precarie condizioni igienico-sanitarie.

Il Gip presso il Tribunale di Reggio Calabria, nella giornata del 5 luglio, ha convalidato il fermo ed emesso, contestualmente, ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del cittadino nigerino.