In libertà vigilata, vìola gli obblighi. “Casa Lavoro” per Bellocco

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)
Umberto Bellocco
Umberto Bellocco

I Carabinieri della Tenenza di Rosarno, a conclusione di mirati accertamenti, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di applicazione di misura di sicurezza detentiva nei confronti di Umberto Bellocco, di 26 anni, già noto alle Forze dell’Ordine quale appartenente all’omonima cosca di ‘ndrangheta operante nella Piana di Gioia Tauro ed in altre regioni del Nord Italia.

Bellocco, già sottoposto alla misura di sicurezza della libertà vigilata a seguito di una condanna per associazione per delinquere di tipo mafioso del 2014, in più occasioni, negli ultimi mesi, era stato sorpreso dai Carabinieri della Tenenza di Rosarno a violare le prescrizioni imposte dalla misura di sicurezza cui era sottoposto.

Sebbene gli fosse stata revocata la patente di guida, Umberto Bellocco continuava ad utilizzare la propria autovettura ed un motociclo, non esitando a frequentare soggetti già gravati da diversi precedenti di polizia e orbitanti nel contesto criminale rosarnese.

Per queste ragioni, l’Ufficio di Sorveglianza di Reggio Calabria, tenendo conto delle plurime segnalazioni trasmesse dai militari, ha deciso la prosecuzione della misura di sicurezza e la sostituzione con la più grave misura della reclusione presso la Casa Lavoro di Vasto per la durata di un anno.

Bellocco, espletate le formalità di rito, è stato associato presso la casa circondariale di Palmi in attesa della successiva traduzione presso la Casa Lavoro come disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria – Ufficio esecuzioni penali.