‘Ndrangheta, ancora un sequestro di beni per Giuseppe Chirico

Carlomagno

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Guardia di FinanzaBeni per oltre un milione e 800 mila euro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria, Giuseppe Chirico, noto imprenditore reggino operante nel settore della grande distribuzione alimentare, ritenuto vicino ai clan di Reggio per come sarebbe emerso nell’ambito dell’operazione “Fata Morgana”. Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia.

Si tratta di buoni postali fruttiferi, conti correnti, depositi a risparmio, depositi titoli, polizze assicurative e carte prepagate. L’indagine si era conclusa nel mese di maggio 2016 con l’esecuzione di provvedimenti restrittivi personali nei confronti di 9 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, turbata libertà degli incanti, trasferimento fraudolento di valori, tutti aggravati dall’aver agevolato organizzazioni criminali.

In tale contesto, l’imprenditore Giuseppe Chirico è stato indagato, tra gli altri, per associazione mafiosa per imprenditore espressione della ‘ndrangheta nel settore della grande distribuzione alimentare. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe usufruito del costante e continuativo appoggio delle cosche Tegano e di quella ramificazione della cosca Condello, operante nel quartiere di Gallico, “già facente riferimento al defunto Domenico Consolato Chirico, per poi ampliare i propri interessi e proiezioni anche fuori dal quartiere di Gallico e dello stretto ambito commerciale, infiltrandosi nelle settore delle aste immobiliari …Con l’aggravante dell’utilizzare i proventi dell’attività delittuosa per finanziare le attività economiche di cui gli associati intendevano assumere e/o mantenere il controllo”.

In particolare, è emerso che Giuseppe Chirico – avvalendosi della “Soral Sas”, società di cui era socio e amministratore, indicata quale “ditta di riferimento” della criminalità organizzata – avrebbe posto in essere condotte volte a favorire il gruppo criminale di riferimento, di fatto alterando ai propri illeciti fini il sano tessuto economico reggino.

In relazione all’attività sopra descritta, la Procura della Repubblica di Reggio Calabria delegava al Nucleo di Polizia Tributaria/ Gico e al Gruppo di Reggio Calabria, apposita indagine a carattere economico/patrimoniale, volta all’individuazione dei beni mobili ed immobili riconducibili a Chirico, soggetto connotato da pericolosità sociale “qualificata” in quanto gravemente indiziato di appartenere alla ‘ndrangheta.

L’attività investigativa dei finanzieri si è concentrata sulla ricostruzione della capacità reddituale e del complesso dei beni di cui Giuseppe Chirico e il suo nucleo familiare sono risultati poter disporre, direttamente o indirettamente, accertando non solo la sproporzione esistente tra il profilo reddituale e quello patrimoniale, ma, soprattutto, il ruolo di imprenditore “mafioso” che lo stesso ha rivestito nel tempo.

Alla luce di tali risultanze, su richiesta della stessa Dda, la Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ha disposto lo scorso mese di Luglio il sequestro di prevenzione del patrimonio riconducibile Giuseppe Chirico e al proprio nucleo familiare, risultato essere costituito dai seguenti beni mobili, immobili e compendi aziendali: “SO.R.AL. – società reggina alimentari di CHIRICO GIUSEPPE E C. – S.A.S.”, esercente l’attività di “Ipermercati”, comprensiva del compendio aziendale (capitale sociale, partecipazioni, n. 3 unità locali, 25 immobili, 3 automezzi e rapporti finanziari a questa riconducibili); un terreno, un’autovettura, polizze assicurative, fondi comuni di investimento, depositi titoli del valore complessivo pari a 671.738 euro intestati a Chirico o ai componenti il proprio nucleo familiare, per complessivi 19.000.000 euro circa.

A tale cifra deve ora aggiungersi il sequestro di ulteriori 1,8 milioni eseguito con la misura odierna cui si è giunti all’esito degli successivi approfondimenti di natura finanziaria condotti dai militari del comando provinciale sui conti correnti, titoli, libretti di risparmio, buoni postali fruttiferi, polizze assicurative e carte prepagate risultate nella disponibilità del proposto. Il patrimonio riconducibile a Giuseppe Chirico complessivamente attinto dal richiamato provvedimento cautelare reale emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, raggiunge pertanto il valore stimato di 20 . 800.000 euro.