Gioia Tauro, armi e mezzo chilo di droga: in cella madre e figlia

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)
Il materiale sequestrato alle donne. Nei riquadri Graziella De Luca, in alto, e la figlia Rosita Sposato
Il materiale sequestrato alle donne. Nei riquadri Graziella De Luca, in alto, e la figlia Rosita Sposato

Personale della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di Gioia Tauro, ha arrestato in flagranza di reato due donne, madre e figlia, ritenute responsabili, in concorso, dei reati di detenzione abusiva di arma clandestina e arma bianca, munizioni e detenzione di sostanza stupefacente del tipo cannabis sativa. Si tratta di Graziella De Luca, di 52 anni, e Rosita Sposato, di 26.

L’operazione è scaturita da una perquisizione effettuata presso l’abitazione delle donne sita in Via Belvedere, a Gioia Tauro, dove gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato una busta termosaldata contenente di circa mezzo chilo di cannabis sativa, una pistola Beretta calibro 7,65 con matricola abrasa; un caricatore con 4 cartucce calibro 7,65, una busta contenente 15 cartucce dello stesso calibro ed un coltello di 27 centimetri e con lama ricurva da 15 cm.

Lo scorso 3 novembre, il personale del Commissariato di pubblica sicurezza di Gioia Tauro ha arrestato un figlio di Graziella De Luca, Vincenzo Sposato, di 32 anni, per reati in materia di stupefacenti.

Le due donne, che annoverano precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, sono state condotte presso il carcere di Reggio Calabria a disposizione dell’autorità giudiziaria.