Usura, estorsioni e minacce, in carcere padre e figlio

I due avrebbero preteso da un commerciante tassi usurai del 400% l'anno su un prestito di 14 mila euro poi lievitato a 40mila. L'imprenditore ha avuto il coraggio di denunciarli

Carlomagno

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Da sinistra Pietro e Carmelo Condrò
Da sinistra Pietro e Carmelo Condrò

I Carabinieri di Taurianova hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip su richiesta della procura di Palmi nei confronti di padre e figlio, Carmelo e Pietro Condrò, di 59 e 37 anni, commercianti con precedenti, poiché ritenuti responsabili, in concorso tra loro, dei reati di usura aggravata, estorsione e lesioni aggravate.

Il provvedimento cautelare conclude una attività investigativa svolta dalla stazione Carabinieri e dai colleghi del Nucleo operativo della compagnia di Taurianova, avviata a seguito della segnalazione di un commerciante locale che riferiva di essere da tempo sotto usura e estorsione da parte dei due Condrò, i quali, a fronte di un prestito di poche migliaia di euro avevano richiesto la restituzione di ingenti somme.

In particolare, fin dal 2006, la vittima, in una difficile situazione economica, si era rivolto ai due per ottenere più prestiti di denaro, complessivamente ricostruiti in 14.000 euro. A fronte di tali elargizioni i due arrestati avrebbero preteso tassi di interesse del 20% mensile, che aumentava in caso di dilazione del pagamento, arrivando anche ad oltre il 400%su base annua.

I militari hanno documentato che nel totale, per estinguere il prestito, i due presunti usurai hanno preteso circa 40.000 euro. Secondo l’accusa, i Condrò, avrebbero approfittato dello stato di bisogno e dell’attività professionale svolta dalla vittima, attuando ripetute e perduranti aggressioni, minacce, anche di morte, violenze, sia verbali che fisiche, appostamenti, al fine di costringere l’uomo a restituire il denaro con tutti gli interessi.

Tra le altre, in un’occasione, aggredendo la vittima, gli impedivano di allontanarsi con la propria autovetturache danneggiavano con violenti calci, in un’altra raggiungevano il commerciante all’interno della sua abitazione, colpendolo ripetutamente.

Le minacce di morte erano riferite anche ai suoi famigliari, per incutere nell’uomo un costante stato di ansia e paura, aggravando anche le sue difficoltà economiche.

Con la denuncia del commerciante, i Carabinieri, sotto il costante coordinamento della Procura di Palmi, sono riusciti a documentare le condotte delittuose dei due usurai raccogliendo elementi utili all’emissione del provvedimento cautelare, considerata anche la pericolosità dei soggetti e la probabile reiterazione del reato.

Nel corso delle perquisizioni sono stati rinvenuti circa 5.500 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita e quindi posti sotto sequestro. I due indagati sono stati tradotti presso la casa circondariale di Reggio Calabria.