Scoperta piantagione di marijuana in una serra, un arresto

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

Marcello Spirlì,Piantagione di marijuanaI Carabinieri di Taurianova all’interno di un capannone industriale in contrada Pegara, hanno scoperto e sequestrato una vasta piantagione di marijuana coltivata in serra di oltre 1.000 piante, di altezza variabile tra 50 centimetri e 1,5 metri, e arrestato il titolare dell’azienda, Marcello Spirlì, 46 anni, gravato da numerosi precedenti di polizia.

In particolare gli uomini del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia, nel corso di un ordinario servizio di controllo del territorio, hanno raggiunto lo Spirlì, già sottoposto agli arresti domiciliari per lo stesso reato, per verificare l’osservanza delle prescrizionidell’autorità giudiziaria.

Nel corso della verifica, i militari si sono insospettiti dall’anomala illuminazione e dall’odore proveniente da un magazzino del capannone industriale, di cui l’arrestato è titolare.

Da una più accurata verifica, sono state infatti rinvenute diverse piante di marijuana con un completo impianto di illuminazione e areazione e la successiva, più minuziosa perquisizione di tutte l’area di pertinenza dello Spirlì ha permesso di rinvenire – in 3 diversi magazzini – circa 1.020 piante di vario grado di maturazione e grandezza, complete di impianti per la coltivazione, oltre adalcuni campioni di marijuana già confezionati e 7.500 euro in contanti, ritenuti di provenienza illecita. La vendita della marijuana ottenuta dalla piantagione avrebbe fruttato fino a 300.000 euro.

I carabinieri hanno poi riscontrato che l’intero impianto di illuminazione e areazione era persino fraudolentemente alimentato da un abusivo collegamento con la rete elettrica.

Al termine delle operazioni di campionatura, le piante sono state distrutte in loco con il fuoco, e Spirlì è stato ristretto in attesa del rito direttissimo.