Rapine ai cacciatori in Aspromonte, 7 arresti [NOMI FOTO DETTAGLI]

Le indagini dei Carabinieri hanno accertato che l'organizzazione sgominata era dedita alle rapine ai danni di cacciatori. Volevano il controllo mafioso del territorio di Seminara

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

arrestati rapine seminara operazione DianaÈ in corso dalle prime ore di questa mattina un’operazione dei Carabinieri di Reggio Calabria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di sette persone accusate a vario titolo di rapina, falsificazione di monete, furto, ricettazione, danneggiamento e delitti in materie di armi e di stupefacenti.  L’operazione è denominata in codice “Diana”

Le indagini hanno accertato che l’organizzazione sgominata era dedita alle rapine ai danni di cacciatori ed aveva programmato di acquisire il controllo mafioso del territorio di Seminara attraverso condotte violente, soprattutto con l’utilizzo di armi. Almeno 10 le rapine denunciate da cacciatori, i responsabili delle quali, esplodendo colpi di arma da fuoco a scopo intimidatorio, hanno imposto alle vittime la consegna dei fucili.

In manette sono finiti Domenico Scicchitano, classe 1986 di Seminara; Salvatore Filippo Alampi , cl. ‘98 di Seminara; Giuseppe Domenico Laganà Comandè,  cl. ’98,  di Seminara; Michele Cilona cl. ‘82 , di Palmi; Domenico Gioffre’ cl. ‘93 di Seminara; Andre’ Oscar Brizzi cl. ’96, di Palmi; Diego Orfeo, cl. ’97 di Sinopoli.

Le indagini dei militari della Compagnia di Palmi, coordinate dal Sostituto Procuratore dottore Ignazio VALLARIO, sono state avviate a seguito del danneggiamento a mezzo arma da fuoco ai danni di un’abitazione e di un’autovettura in Seminara ed hanno permesso di documentare i ruoli di ALAMPI, SCICCHITANO, LAGANA’, ORFEO e BRIZZI nella commissione di rapine ai danni di cacciatori, tra Palmi e Seminara.

Gli episodi oggetto di approfondimento investigativo erano tutti caratterizzati dal medesimo modus operandi, con sopralluoghi preliminari nelle zone delle rapine, l’impiego di 2 o 3 soggetti, travisati e armati di pistola, nonché pianificando le vie di fuga in territorio aspromontano. Le indagini hanno permesso di far luce su almeno 10 rapine, commesse fra il novembre 2016 e il settembre 2018, grazie alle quali gli indagati sono riusciti ad impossessarsi di almeno 10 fucili da caccia, abitualmente nascosti nei pressi di casolari disabitati nelle campagne seminaresi, a cui gli indagati potevano facilmente accedere anche di giorno per prelevarle senza destare alcun sospetto.

In talune rapine, la spregiudicatezza ha condotto i malviventi ad esplodere colpi di arma da fuoco a scopo intimidatorio, per interrompere il tentativo di reazione delle vittime.

Lo sviluppo delle attività tecniche ha altresì fatto emergere le responsabilità di ALAMPI e GIOFFRÈ sia nella produzione di banconote e monete contraffatte, sia nella loro immissione in circolazione, tramite la spendita in esercizi pubblici.

Lo stesso GIOFFRE’ e CILONA si sono resi responsabili di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente del tipo marijuana. Nel corso delle indagini sono state inoltre documentate, nei confronti degli odierni destinatari delle misure, condotte predatorie come il furto di carburante da mezzi parcheggiati in sosta, nonché il danneggiamento a mezzo arma da fuoco ai danni di un’abitazione e di un’autovettura in Seminara, che aveva dato origine all’attività investigativa.

Al termine delle formalità di rito i soggetti sono stati tradotti presso le Carceri di Reggio Calabria Arghillà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.