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Otto medici degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria sono stati condannati dal tribunale a conclusione del processo “Mala sanitas” su presunti errori compiuti nei reparti di ostetricia e ginecologia, di neonatologia e di anestesia coperti con la falsificazione delle cartelle cliniche.
I reati, a vario titolo, erano falso ideologico e materiale, soppressione, distruzione e occultamento di atti, interruzione di gravidanza senza il consenso della gestante.
I giudici hanno condannato l’ex primario di ginecologia Pasquale Vadalà (4 anni e 9 mesi); l’ex primario facente funzioni Alessandro Tripodi (4 anni e otto mesi); i ginecologi Filippo Saccà (4 anni e 6 mesi), Daniela Manuzio (6 anni e 2 mesi), Antonella Musella (4 anni); i neonatologi Maria Concetta Maio (4 anni); Massimo Sorace (4 anni); l’anestesista Luigi Grasso (2 anni e 3 mesi).
Assolti l’ex primario di anestesia Annibale Musitano e i ginecologi Roberto Pennisi e Marcello Tripodi. Caduta l’accusa di associazione per delinquere.