‘Ndrangheta, la Dda ha chiesto l’arresto del senatore di FI Marco Siclari

La procura distrettuale ha inoltrato al Senato la richiesta di autorizzazione a procedere per il parlamentare reggino eletto nel 2018 con Forza Italia. Secondo gli inquirenti avrebbe avuto l'appoggio elettorale della cosca Alvaro

Carlomagno

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Il senatore Marco Siclari

La Dda di Reggio Calabria ha chiesto l’autorizzazione a procedere all’arresto del senatore di Forza Italia Marco Siclari coinvolto nell’operazione Eyphemos della Procura distrettuale diretta da Giovanni Bombardieri contro la cosca “Alvaro” di Sinopoli, inchiesta che fra gli altri 65 indagati, ha portato all’arresto del neo consigliere regionale di Fratelli d’Italia Domenico Creazzo, sindaco di Sant’Eufemia di Aspromonte. Oltre a storici boss e gregari del clan, sono coinvolti anche il vice sindaco e altri esponenti politici di Sant’Eufemia.

L’ipotesi di reato per Marco Siclari è scambio elettorale politico-mafioso, la stessa contestata a Creazzo. A mettere in contatto il parlamentare con Domenico Laurendi, esponente della cosca, sarebbe stato Giuseppe  Antonio Galletta, medico ed ex consigliere provinciale di FI a Reggio Calabria.

“Con l’intermediazione di Galletta – scrivono gli inquirenti – Marco Siclari accettava la promessa di procurare voti da parte del Laurendi in cambio di soddisfare gli interessi e le esigenze della associazione mafiosa.

Nel marzo 2018 Siclari “è stato eletto al Senato nel collegio uninominale n.4 della Calabria con una percentuale del 39,59%, riuscendo ad ottenere a Sant’Eufemia d’Aspromonte 782 voti, pari al 46,10%, mentre nel limitrofo Comune di Sinopoli 435 voti, pari al 63,41%”.