Omicidio Pangallo, fermati padre e figlio. Sono parenti della vittima. “Dissidi familiari”

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

Sono stati arrestati i presunti autori dell’omicidio di Salvatore Pangallo, il giovane 25enne di Africo ucciso a colpi di arma da fuoco lunedì scorso nelle campagne di Bianco. Si tratta di Santoro e Pietro Favasuli, padre e figlio rispettivamente, di 62 e 23 anni, parenti della vittima.

I due indagati si sono costituiti al termine di serrate ricerche condotte dai Carabinieri della compagnia di Bianco sotto il coordinamento della Procura di Locri che ha emesso nei loro confronti un decreto di fermo con l’accusa di omicidio premeditato in concorso, nonché di porto abusivo di armi e munizioni. Armi che, allo stato, non sono ancora state rinvenute.

Padre e figlio, al termine delle operazioni di rito, sono stati associati presso la casa circondariale di Locri. Le indagini proseguono, al fine di ricostruire l’esatta dinamica dell’evento ed il movente che, da prime ricostruzioni, va ricercato in pregressi dissidi privati, tra famiglie comunque legate da rapporti di parentela, fa sapere una nota dell’Arma reggina.

Entrati in azione, i sicari hanno sparato contro Salvatore Pangallo numerosi colpi di arma da fuoco. Un agguato vero e proprio, con la vittima che è stata con ogni probabilità pedinata e colpita a freddo.

Agguato ad Africo, ucciso un giovane di 25 anni. Ferito gravemente il padre