Il Riesame conferma gli arresti domiciliari per consigliere comunale reggino

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)
Antonino Castorina (Ansa)

Resta ai domiciliari il consigliere comunale di Reggio Calabria Antonino Castorina, del Partito democratico, arrestato il 14 dicembre scorso per presunti reati elettorali e falso. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame che ha confermato l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri, dell’aggiunto Gerardo Dominijanni e dei pm Paolo Petrolo e Nunzio De Salvo.

E’ stata rigettata, quindi, la richiesta di revoca del provvedimento restrittivo presentata dai difensori di Castorina, avvocati Francesco Calabrese e Natale Polimeni, nel corso dell’udienza davanti al Tribunale del riesame.

Il consigliere comunale, nell’occasione, ha rilasciato alcune dichiarazioni in cui ha affermato di non aver mai commesso reati e che, se qualcosa è successo, è avvenuto “a sua insaputa”. Il riferimento è al duplicato delle tessere elettorali utilizzate alle elezioni comunali di Reggio Calabria del 20 e 21 settembre per far votare centinaia di anziani che in realtà non sono mai andati al seggio.

Non si conoscono ancora le motivazioni della sentenza, ma non è escluso che a pesare sulla decisione del Tribunale del riesame sia stato non solo l’impianto accusatorio che aveva portato all’arresto del consigliere comunale, ma anche il verbale depositato dai pm contenente le dichiarazioni dell’altro indagato, Carmelo Giustra, presidente di seggio in occasione delle elezioni comunali, che ha ammesso i reati contestati ed accusato Castorina di aver organizzato i presunti illeciti.