‘Ndrangheta, confiscato patrimonio di oltre 212 milioni a un imprenditore.

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

finanza reggio calabria

Beni per un valore stimato di oltre duecento milioni di sono stati confiscati dalla Guardia di finanza di Reggio Calabria all’imprenditore Domenico Gallo, di 64 anni, ritenuto contiguo alle cosche “Piromalli” e “Zagari-Fazzalari”, operanti nel mandamento tirrenico della ‘ndrangheta reggina.

Posti i sigilli a un patrimonio costituto da 13 società di capitali, quote societarie relative ad una società di capitali, 11 beni immobili (terreni e fabbricati, tra cui una villa di pregio), un autoveicolo, 12 orologi di noti marchi e svariate disponibilità finanziarie (rapporti bancari e assicurativi) per un valore complessivo di oltre 212 milioni di euro.

Domenico Gallo, definito da un collaboratore di giustizia “miliardario del bitume”, è riuscito a creare, nel giro di qualche decennio, quella amalgama con esponenti della ‘ndrangheta, uomini della pubblica amministrazione e faccendieri che gli ha consentito di accaparrarsi l’esecuzione di grandi opere pubbliche, confermando quanto evidenziato da informative di Polizia sul suo conto, sin dal lontano 1985, allorquando veniva già indicato quale emergente elemento di spicco della nuova alleanza tra imprenditoria mafiosa e mondo politico-amministrativo a livello locale e nazionale.

La figura di Domenico Gallo – spiegano gli investigatori – nel corso del tempo è emersa dalle indagini esperite nell’ambito di numerose operazioni e, nello specifico,“Cumbertazione”, “Martingala” e “Waterfront”, condotte dal Gruppo investigazione criminalità organizzata e dallo Scico, con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria.

Significativa è la sproporzione tra il profilo reddituale e quello patrimoniale del nucleo familiare del soggetto d’interesse e, soprattutto, l’utilizzo da parte di Domenico Gallo di una serie di società direttamente o indirettamente a questi riconducibili o, comunque, nella sua disponibilità, attraverso le quali ha illecitamente operato in diversi contesti territoriali sia provinciali, sia nazionali.

Il coinvolgimento di Gallo in contesti di criminalità organizzata per la commissione di reati di natura economico finanziaria, nonché contro la P.a. era già emerso, inoltre, nell’ambito di ulteriori importanti inchieste svolte dalla Guardia di Finanza e dall’Arma dei Carabinieri in ambito nazionale, tra le quali spiccano le operazioni denominate “Chaos”, “Amalgama”, “Arka di Noè”e “Red Line”.

Il provvedimento odierno, adottato su richiesta del procuratore capo Giovanni Bombardieri, dell’Aggiunto Calogero Gaetano Paci e del sostituto Gianluca Gelso, prevede la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per 5 anni e colpisce un patrimonio che non era aggredito dalle precedenti indagini, confermando, al contempo, la misura di prevenzione patrimoniale del sequestro dei beni riconducibili già disposta dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale reggino – presieduta dalla Ornella Pastore.