Rapina in stile ‘Arancia meccanica’ nel reggino, catturato in Grecia un latitante georgiano

Carlomagno

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Avevano preso in ostaggio per una notte un’intera famiglia, mettendo in pratica una brutale rapina che ricorda “Arancia meccanica”, per poi fuggire facendo perdere le proprie tracce. Così, a distanza di diciotto mesi, ieri, 30 novembre, ad Atene, la Polizia greca, ha arrestato in esecuzione di un mandato di arresto europeo, un 32enne di nazionalità georgiana, ritenuto responsabile insieme ad altri complici della rapina in abitazione avvenuta il 16 maggio 2021, presso la piccola Frazione di Fossato del Comune di Montebello Jonico, nel reggino, oltre che di tentato omicidio nei confronti di un 59enne originario di Melito di Porto Salvo.

Nello specifico, ricostruendo brevemente la dinamica della vicenda, i malviventi, quella notte, avevano fatto ingresso all’interno della residenza, immobilizzato l’uomo e i familiari presenti, e dopo aver messo a soqquadro tutti i locali oltre che asportato diversi monili in oro e denaro contante da una cassaforte presente in casa, avevano in ultimo colpito con 2 fendenti il 59enne a causa del naturale stato di agitazione mostrato dal medesimo per l’accaduto.

Le vittime, inoltre, erano state bloccate in casa per diverse ore, legate agli arti con oggetti di fortuna rinvenuti in casa dai malfattori, che non hanno esitato a colpirli provocando loro lesioni di consistente entità, in particolare a due donne e un neonato.

I rapinatori si erano, infine, allontanati dalla località aspromontana a bordo di un’autovettura che, tuttavia, era stata fermata a poca distanza dai carabinieri nella vicina località Sant’Elia, e sottoposta a tutti gli accertamenti del caso oltre che agli specifici rilievi tecnici da personale specializzato della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Calabria, intervenuto sul posto al fine di rilevare eventuali utili tracce alle indagini.

Le indagini hanno consentito di evidenziare che gli stessi esecutori del delitto, avessero proseguito la loro fuga servendosi di un’altra autovettura, lasciando in breve tempo la provincia reggina e anche il territorio nazionale, al fine di eludere il controllo da parte delle Forze dell’Ordine e nell’intento di rendere difficile il loro rintraccio, non andato però a buon fine.

L’arresto del 32enne georgiano, avvenuto ieri, costituisce l’esito dell’attenta attività investigativa avviata fin da subito dai Carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo, in costante coordinamento con la Procura della Repubblica di Reggio Calabria diretta da Giovanni Bombardieri, che ha permesso infine di arrivare, all’esatta identificazione del soggetto arrestato, e sottolinea inoltre la stretta ed efficace capacità di collaborazione con il Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia mostratasi determinante nelle operazioni di localizzazione dell’uomo, fino ad oggi latitante, che durante i 18 mesi di ricerca si è servito di vari pseudonimi per rendere ardua la sua individuazione.

Il provvedimento di custodia cautelare, emesso dal giudice del Tribunale di Reggio Calabria, è stato motivato dall’autorità giudiziaria in considerazione “dell’assoluta pericolosità sociale e la spregiudicatezza in capo all’indagato, che non ha esitato a porre in essere la spedizione predatoria insieme ai suoi complici, agendo a volto scoperto e spingendosi fino al punto di prendere ostaggio per un’intera notte tutto il gruppo familiare”.

Un’attività, che nel complesso esalta nuovamente la funzione di rassicurazione sociale esercitata dai carabinieri nelle piccole comunità, come quella di Montebello Jonico.