Arrestato in Indonesia il latitante di ‘ndrangheta Antonio Strangio

Il narcos considerato organico all'omonimo clan di San Luca, era alla macchia dal 2016. Aveva doppia cittadinanza, italiana ed australiana. Fatale per lui la voglia di farsi una vacanza nella rinomata località turistica, a Bali. Il suo arresto risale al 2 febbraio, qualche ora dopo quello di Edgardo Greco, latitante cosentino preso in Francia

Carlomagno

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Dopo Edgardo Greco, latitante della ‘ndrangheta cosentina, è finita anche la latitanza di Antonio Strangio, di 32 anni, legato all’omonima cosca di San Luca, nota anche come “Janchi”. Strangio, latitante dal 2016, è stato catturato qualche giorno fa a 11.500 chilometri dalla Calabria. Era a Bali, in Indonesia, per una vacanza. Una leggerezza che gli è costata la libertà.

Lo scorso 2 febbraio (alle 21 ora locale, le 15 in Italia), quindi poche ore dopo la cattura di Greco in Francia, Strangio è stato preso dalla polizia locale presso il Bali Ngurah Rai International Airport, scalo della rinomata località turistica. La notizia è stata però diffusa solo oggi. Il latitante era destinatario di un ordine di cattura internazionale per narcotraffico.

Antonio Strangio è accusato di produzione e traffico di droga con l’aggravante del metodo mafioso, nell’ambito dell’operazione denominata “Eclissi 2”, indagine diretta dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria e condotta dal Reparto investigativo del Comando provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria.

L’indagine, naturale prosecuzione della più complessa “Operazione Eclissi”, aveva portato, nel luglio 2015, all’esecuzione di 11 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti soggetti appartenenti a cosche della ‘Ndrangheta del vibonese e del reggino (legati al clan Bellocco), mentre lui si era dato alla macchia nel 2016 scappando in Australia da dove essendo stato naturalizzato cittadino australiano, non poteva essere estradato.

I Carabinieri reggini supportati dall’Unità I-Can (Interpol cooperation against ‘ndrangheta) e dall’esperto per la sicurezza italiana a Canberra, centro nel sud-est australiano, non hanno mai mollato la presa sul latitante e al primo passo falso l’hanno catturato e con la collaborazione di Interpol Indonesia; è stato, infatti, fermato allo scalo aeroportuale di Bali, appena uscito dal paese australiano. Non è ancora chiaro se fosse in compagnia di altri o era da solo.

Al rientro in Italia la sua posizione dovrà essere valutata, fatte salve le ulteriori determinazioni che saranno assunte nei successivi gradi di giudizio.

Quella di Strangio è un’operazione che segue di poche ore la notizia, rimbalzata su tutte le testate internazionali, della cattura avvenuta a Saint-Etienne in Francia di Edgardo Greco, latitante cosentino da 16 anni, noto come “chef della ‘ndrangheta” e condannato all’ergastolo per duplice omicidio ai tempi della seconda guerra di mafia a Cosenza.

“Con Strangio – spiega una nota dell’Arma -, sono 42 i latitanti arrestati in tutto il mondo in poco meno di tre anni dall’avvio del Progetto I-Can, che sta raccogliendo i risultati di un lavoro volto a far crescere nelle forze di polizia di 13 Paesi (quelli più esposti alla minaccia) la consapevolezza della pericolosità globale dalla ‘Ndrangheta, che fino a poco tempo fa veniva considerata un fenomeno folcloristico italiano e non una potente organizzazione criminale che si è fatta impresa in tutto il mondo, che opera attraverso piattaforme criptate, paga in criptovalute e che inquina il tessuto economico e finanziario delle realtà che “colonizza”.

Il portavoce della polizia di Bali, Stefanus Satake Bayu Setianto, citato da un quotidiano locale, ha detto che Strangio è stato arrestato all’aeroporto dalle autorità per l’immigrazione prima di essere trasferito in custodia presso la caserma della polizia. Non ha opposto alcuna resistenza.

Secondo quanto riferito, Strangio è entrato in Indonesia usando il suo passaporto australiano, ma gli ufficiali dell’immigrazione lo hanno riconosciuto.

“Il suo avviso rosso (red notice) è stato emesso il 18 novembre 2016”, ha detto Stefanus. “I rapporti dicono che Strangio è andato a Bali per una vacanza”, non si sa se da solo o in compagnia di altre persone.

Stefanus ha affermato che la polizia di Bali lavorerà a stretto contatto con l’ufficio di Jakarta dell’Interpol per l’estradizione di Strangio. L’uomo di 33 anni è attualmente sotto la custodia della polizia di Bali.

Antonio Strangio all’uscita degli uffici della polizia indonesiana indossava maglietta grigia e tuta rossa probabilmente fornita dalla polizia, (entrambe sbracciate per il clima tropicale, ndr), e la mascherina. I poliziotti con lui, lo hanno ammanettato, come si nota nella foto, e condotto in un penitenziario in attesa dell’estradizione in Italia.

Indagini sono in corso per risalire alla rete di protezione e fiancheggiatori che lo hanno aiutato in questi 7 anni.