Agguato a Vibo, confessa figlio 16enne: “Papà ci maltrattava”

Carlomagno

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carabinieriE’ stato il figlio sedicenne, che ha confessato, a sparare con una pistola 6.35 contro l’uomo di 41 anni, Massimo Ripepi, ferito in un agguato domenica sera a Vibo Valentia. La svolta è maturata dopo che il ragazzo si è recato nella caserma dei carabinieri per rilasciare dichiarazioni spontanee.

Assistito dal suo legale il ragazzo ha riferito di aver sparato al padre perché questi maltrattava lui e sua madre. E ha aggiunto di non volerlo uccidere, bensì solo dargli un avvertimento che lo rimettesse sulla “giusta” via.

In precedenza il 41enne e la madre erano stati sentiti dagli investigatori che avevano sequestrato i telefoni cellulari per effettuare verifiche sulle chiamate o messaggi ricevuti nell’imminenza dell’agguato.

Nonostante la gravità del reato che gli viene contestato (tentato omicidio, mentre la difesa ha chiesto la minaccia aggravata), la Procura minorile di Catanzaro ha ritenuto di non emettere alcuna misura restrittiva nei confronti del 16enne che potrà difendersi dalle accuse restando libero.

Secondo quanto ricostruito, l’uomo si era recato dalla madre quando ha ricevuto una telefonata che lo invitava a uscire fuori. Appena sulla porta, la persona che impugnava l’arma ha cominciato a sparare ma il 41enne ha fatto in tempo a rientrare. Gli investigatori da subito hanno escluso la pista del crimine organizzato concentrandosi sulla sfera privata della famiglia.