0micidio Valenti a San Calogero, arrestato presunto complice di Sibio

Carlomagno

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omicidio Valenti a San Calogero, arrestato Barone, presunto complice di Sibio
La caserma della Compagnia Carabinieri di Tropea

I Carabinieri della Compagnia di Tropea hanno arrestato Salvatore Barone, di 29 anni, imprenditore edile san calogerese, al quale viene contestato il concorso nell’omicidio di Domenico Antonio Valenti, 74 anni, consumato il 15 Agosto 2016 a San Calogero, in provincia di Vibo Valentia.

La misura cautelare scaturisce dalle indagini poste in essere dai militari di Tropea e di San Calogero. Le attività, spiegano gli investigatori, hanno permesso di “delineare con precisione” la condotta di Barone che, nel pomeriggio del 15 agosto 2016, “a seguito di una caccia all’uomo” aveva permesso a lui e al suocero, Cosma Damiano Sibio 54 anni, (già arrestato e condannato per il delitto, ndr), di individuare e quindi uccidere a colpi di arma da fuoco Domenico Valenti.

La convergenza degli esiti delle perizie balistiche, l’analisi delle registrazioni di videosorveglianza e le intercettazioni, a distanza di quasi tre anni, avrebbe cristallizzato la responsabilità di Barone “sconfessando”, dicono i militari, il tentativo di Sibio di scagionare il futuro genero.

Secondo le indagini, l’arrestato, era alla guida dell’autovettura che nel Ferragosto 2016 aveva intercettato la vittima. Da quell’auto – sulla quale si trovava anche Sibio – erano stati esplosi in diversi momenti, numerosi colpi di pistola che avevano colpito a morte Valenti.

Con lo stesso provvedimento sono state punite anche le condotte di Natalina Lorella Sibio e Antonella Restuccia, rispettivamente coniuge e suocera di Barone. Le donne sono state denunciate a piede libero per favoreggiamento personale in quanto, in base agli sviluppi delle indagini, avrebbero reso false dichiarazioni al pubblico ministero.

Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari di Vibo Valentia su richiesta della locale Procura della Repubblica che ha concordato con le evidenze investigative riportate dai Carabinieri.

Cosma Damiano Sibio al tempo, si costituì all’indomani dell’omicidio di Valenti, ammettendo le proprie responsabilità. L’uomo era stato condannato in primo grado.

Per Sibio la Corte d’Appello di Catanzaro aveva escluso le aggravanti della futilità dei motivi e della premeditazione e concesso le attenuanti generiche, accogliendo quella della provocazione.

Per la difesa, il presunto autore dell’omicidio avrebbe agito in seguito a rancori per vecchie diatribe di confino di alcuni terreni.