Agguato a Vibo, fermato il cognato della vittima

Secondo quanto emerso dalle indagini della Polizia, il presunto autore aveva contrasti con il parente per un terreno

Carlomagno

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La Squadra mobile di Vibo Valentia ha eseguito un provvedimento di fermo, emesso dalla Procura della Repubblica guidata da Camillo Falvo, nei confronti di Piero Castagna, di 42 anni, già noto alle forze dell’ordine, accusato del tentato omicidio di Alberto Purita, compiuto la sera del 29 luglio scorso.

L’uomo è stato raggiunto da diversi colpi di arma da fuoco mentre si trovava su un terreno nella frazione Vena Superiore di Vibo Valentia. Subito dopo il fatto Castagna si è reso irreperibile, mentre Purita è stato portato nell’ospedale di Vibo Valentia in condizioni inizialmente critiche.

E’ stata la vittima a riferire agli investigatori della Polizia che a sparare era stato suo cognato Castagna. Sentito nuovamente alla presenza del pm Filomena Aliberti, Purita ha raccontato che dopo aver ricevuto una telefonata “monitoria” dall’indagato, nella quale gli intimava di non recarsi più in quel terreno, Castagna lo avrebbe raggiunto a bordo di un’auto intimandogli che “dopo avrebbero fatto i conti”.

Dopo il primo avvertimento, Castagna si sarebbe allontanato per tornare dopo pochi minuti con e dopo averlo nuovamente minacciato per poi sparargli con una pistola ferendolo all’orecchio, ad un braccio ed alle gambe. Quindi, con Purita a terra, Castagna avrebbe sparato nuovamente ferendolo all’inguine per poi colpirlo con calci al petto e alle gambe. E’ stato lo stesso Purita a dare l’allarme chaiamando il 113.

Nel corso delle successive indagini, ha riferito la polizia, è emersa la reticenza e l’omertà di familiari e conoscenti di Castagna e una serie di contraddizioni “sintomatiche della volontà di sottacere ogni forma di responsabilità dell’autore del reato”.

Quando ormai gli investigatori erano sul punto di individuare Castagna, quest’ultimo si è costituito presentandosi in Questura accompagnato dal proprio legale di fiducia.