Rinascita-Scott, la Corte d’Appello accoglie istanza Dda su ricusazione giudice

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

La Corte d’Appello di Catanzaro ha accolto la richiesta della Dda di Catanzaro di ricusazione del giudice Tiziana Macrì, presidente di sezione nel Tribunale di Vibo Valentia, ritenuta incompatibile a giudicare nel maxi-processo “Rinascita-Scott” che vede imputate oltre 400 persone ed il cui inizio é fissato per il 13 gennaio.

Secondo quanto sottolineato dalla Dda, Tiziana Macri, nell’ambito del procedimento penale “Rinascità-Scott”, aveva emesso “in qualità di Gip del Tribunale di Catanzaro, il decreto di convalida dell’intercettazione disposta dal pubblico ministero”.

Il giudice – secondo la Dda – ha l’obbligo di astenersi se si trova in alcuna delle situazioni di incompatibilità funzionali stabilite dagli articoli 34 e 35 e dalle leggi di ordinamento giudiziario”.

Sempre secondo la Dda, la presidente Macrì non può tornare a giudicare “avendo emesso, quale Gip nell’ambito del medesimo procedimento, provvedimenti di intercettazione a contenuto decisorio con apprezzamento nel merito in relazione all’imputazione associativa e alle articolazioni ad essa strettamente connesse nel cui ambito di operatività devono essere inquadrate le posizioni degli imputati”.