Corruzione, indagati all’Ufficio scolastico regionale della Calabria

Carlomagno

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Maria Rita Calvosa, dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale della Calabria

E’ indagata per un episodio di corruzione la dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale della Calabria Maria Rita Calvosa, romana di 59 anni, in concorso con il funzionario del Miur Maurizio Piscitelli e Giovanni Carbone, partecipante a un concorso per il conferimento di incarichi dirigenziali.

Secondo l’accusa della Procura di Vibo Valentia, Maria Rita Calvosa, presidente della Commissione, avrebbe accettato la promessa fatta da Piscitelli relativa ad un suo futuro trasferimento a Roma con incarico dirigenziale, a fronte del compimento di un atto contrario ai doveri di ufficio, consistenti nel consentire a Carbone di superare la prova concorsuale con il terzo posto in graduatoria.

Lo stesso Carbone si sarebbe relazionato, su indicazione di Piscitelli, con dirigenti centrali del Miur, sfruttando anche collegamenti di tipo massonico, al fine di fare ottenere dalla Calvosa l’utilità consistente nel ruolo dirigenziale a Roma, sua città d’origine, in cambio dell’ottenimento del superamento del concorso.

Carbone aveva partecipato nel novembre 2020 al concorso per ispettore del Miur riuscendo a piazzarsi al settimo posto non entrando nella cerchia dei tre vincitori. E pertanto si sarebbe rivolto a Piscitelli, componente della commissione giudicatrice, per fare in modo di scalare la graduatoria. Cosa che avvenne, tant’è che dal settimo arrivò al quarto posto. Ed è qui che, in base all’attività investigativa, entrerebbe in campo la Calvosa, presidente della stessa commissione.

“Piscitelli per aiutare Carbone ad acquisire la qualifica – sostengono gli inquirenti – ha tenuto una duplice condotta costituente reato: la prima, avente ad oggetto un abuso d’ufficio laddove ha aiutato Carbone a salire nella graduatoria e la seconda avendo corrotto Calvosa, con la promessa di un suo trasferimento verso Roma, per far acquisire il terzo posto in graduatoria a Carbone”.

In una intercettazione Piscitelli riferiva a Carbone l’esito del suo intervento: “Allora, innanzitutto siamo saliti dal settimo…perché io gli ho detto guarda è vergognoso considerando la persona. la statura, considerando il peso che ha nel mondo culturale, nel mondo della scuola, dell’istruzione”.

Piscitelli, evidenzia poi che per tentare di far nominare ispettore Carbone debba portare “argomentazioni convincenti” per poter “stringere” una donna di cui non viene fatto il nome ma poi identificata in Maria Rita Calvosa: “Ora siamo rimasti che io per martedi’ le devo portare argomentazioni convincenti, però. Ho preso altro tempo Gianni, perché questi signori la devono stringere”.

Piscitelli aggiunge: “Allora lei sai cosa vuole? Lei vuole avere almeno una promessa che se ne va a Roma?”. E rilevano gli inquirenti, dalle parole dell’ispettore del Miur emerge “un allarmante quadro di scambio di favori”. Carbone, in qualità di partecipante al concorso, e “sfruttando anche i suoi legami di natura massonica, a sua volta “si relazionava, su indicazione del Piscitelli, con dirigenti centrali del Miur, al fine di fare ottenere alla Calvosa l’utilità consistente un ruolo dirigenziale a Roma”.