‘Ndrangheta, c’è un un nuovo pentito nel vibonese

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)
Una fase del processo “Rinascita -Scott” (ansa)

C’è un nuovo collaboratore di giustizia tra le cosche di ‘ndrangheta del vibonese. Si tratta di Pasquale Megna, di 38 anni.

Oggi, durante l’udienza del maxi processo Rinascita-Scott, istruito dalla Dda di Catanzaro contro le cosche vibonesi e i loro sodali, il sostituto procuratore della Dda Antonio De Bernardo, ha depositato i primi verbali di Megna, arrestato nella notte tra l’8 e il 9 gennaio scorsi a Vibo Valentia dopo una latitanza che di poco più di un mese, iniziata il 2 dicembre 2022.

Megna è accusato dell’omicidio di Giuseppe Muzzupappa, ucciso a colpi di pistola il 26 novembre dello scorso anno nei pressi del lungomare di Nicotera. Il pm De Bernardo ha chiesto ai giudici del Tribunale di Vibo Valentia di ammettere Megna come nuovo testimone dell’accusa. Il collegio giudicante ora è chiamato a sciogliere la riserva.

Pasquale Megna, commerciante ittico, è figlio di Assunto Natale Megna, cognato del boss Pantaleone Mancuso, detto “Scarpuni”. I due cognati avevano sposato le sorelle Buccafusca. Tita Buccafisca, la moglie di Pantaleone Mancuso, morì suicida il 18 aprile 2011 dopo un tentativo di collaborare con la giustizia al quale la stessa donna aveva poi rinunciato.