Beni per un valore complessivo di 217 milioni sono stati confiscati dalla Guardia di finanza all’imprenditore Antonio Cuppari, attualmente ai domiciliari e condannato a 10 anni di reclusione per associazione mafiosa in quanto ritenuto legato alla cosca Morabito di Africo. Tra i beni confiscati ci sono quote societarie, fabbricati, terreni, rapporti finanziari e anche un villaggio turistico.
Alla confisca dei beni, tra la Calabria e il Lazio, hanno proceduto i finanzieri del comando di Reggio Calabria e dello Scico, coordinati dalla procura di Reggio guidata da Federico Cafiero De Raho.
Tra i beni confiscati anche il villaggio turistico ‘Gioiello del Mare’ di Brancaleone. Gli accertamenti della Gdf hanno consentito di portare alla luce una discordanza tra il patrimonio direttamente o indirettamente a sua disposizione ed il reddito dichiarato.
Secondo l’accusa, Antonio Cuppari conduceva i suoi affari “in totale dipendenza delle scelte, alleanze ed interessi del clan Morabito a cui faceva riferimento” che “deteneva di fatto una quota occulta di potere decisionale”.