Elezioni Calabria, in corsa renziano doc. Gianluca Callipo ha 32 anni

Carlomagno

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Gianluca Callipo con Matteo Renzi.
Da destra Gianluca Callipo con Matteo Renzi.

Giovanni Bucchi per Italia Oggi  (2 ottobre 2014)

Da una parte i renziani, una volta tanto compatti, da quelli ancora con il sangue della rottamazione che scorre nelle vene a quelli della seconda e terza ora. Dall’ altra, la minoranza di sinistra del Pd, più o meno dalemian-bersaniana. Nel mezzo Sel, che cerca qualche consenso, da far pesare poi in futuro.

In palio c’ è la candidatura a presidente della Regione Calabria per il Pd e l’ intera coalizione di centrosinistra, in vista delle elezioni regionali di domenica 23 novembre che arrivano a seguito delle dimissioni dell’ ex governatore e ora eurodeputato [no, ndr] Giuseppe Scopelliti (Nuovo Centrodestra), costretto a lasciare la carica nella primavera scorsa dopo una condanna a sei anni per abuso d’ ufficio e falso, commessi quando era sindaco di Reggio Calabria. Domenica prossima, 5 ottobre, il popolo del centrosinistra è infatti chiamato alle urne per decidere fra tre contendenti chi sarà l’ uomo su cui puntare per conquistare la Regione e da contrapporre a quello del centrodestra.

Il favorito di queste primarie è Gianluca Callipo, 32 anni appena, imprenditore e da due anni sindaco del piccolo Comune di Pizzo in provincia di Vibo Valentia. Callipo, che peraltro si sposerà sabato alla vigilia del voto, è renziano fin nel midollo, tanto che la sua campagna elettorale è tutta infarcita di slogan all’ insegna di «Adesso», così da ricalcare la campagna congressuale del 2012 di Matteo Renzi, quella persa contro Pier Luigi Bersani ma poi preludio alla vittoria dell’ anno successivo.

Insomma, Callipo ha scelto di rifarsi al primo Renzi, quello che aveva ancora tre segretari di federazione su un centinaio in tutta Italia dalla sua parte, ma, nonostante questo, è riuscito poi nel tempo a prendersi partito e governo. A differenza di altre Regioni dove la variegata galassia renziana è apparsa divisa (come accaduto inizialmente in Emilia-Romagna tra Matteo Richetti e Stefano Bonaccini, e soprattutto come sta accadendo adesso in Liguria o Campania), in Calabria la squadra renziana è quasi tutta con Callipo. Addirittura, in tempi non sospetti – cioè all’ inizio di agosto – il vicesegretario nazionale, Debora Serracchiani, ha ufficializzato il suo appoggio al giovane renziano, mentre in Emilia con Bonaccini lo aveva fatto pochi giorni prima del voto.

La candidatura di Callipo è stata comunque sofferta, arrivata con il via libera dell’ altro vicesegretario nazionale del Pd, Lorenzo Guerini, che a fine luglio lo ha indicato come candidato della segreteria nazionale, dopo gli inutili tentativi di convincere gli sfidanti a farsi da parte per una scelta unitaria per la quale erano stati sondati Massimo Canale e il magistrato Nicola Gratteri.

Il principale avversario di Callipo alle primarie è Mario Oliverio, non proprio un novello della politica calabrese. Sessantuno anni, negli ultimi dieci presidente della Provincia di Cosenza, già consigliere regionale del Pci negli anni ’80, quindi assessore regionale, oltre che segretario provinciale dei Ds a fine anni ’90, è stato anche deputato per ben quattro legislature consecutive, ossia per 14 anni, dal 1992 al 2006.

Quando nel 1980 è stato eletto in consiglio regionale per il Pci a soli 27 anni, tanto per farsi un’ idea, lo sfidante Callipo doveva ancora nascere. Oliverio, dalemiano, ha l’ appoggio del capogruppo alla Camera, Roberto Speranza, lucano e leader della minoranza dialogante Area riformista.
Terzo incomodo in questa competizione, nonché deciso a guastare le feste soprattutto a Oliverio rischiando di rubargli voti a sinistra, è Gianni Speranza, 60 anni, sindaco di Lamezia Terme con una storia sempre a sinistra iniziata nella Fgci, passata nel Pci fino ai Ds, e conclusa in Sel. E proprio da Nichi Vendola ha ricevuto l’ appoggio in questa corsa alle primarie.