Regionali Campania, Quagliariello avverte Stefano Caldoro

Carlomagno

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L’ex ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello

Adriana Logroscino per il Corriere del Mezzogiorno

Regionali Campania – “Da Ncd ultimatum a Stefano Caldoro: fino a quando non chiarirà la linea politica (disconoscendo il diktat di Berlusconi «mai con Ncd» e dando un valore strategico all’alleanza con Ncd) gli alfaniani diserteranno i lavori di consiglio e di giunta regionale. Lo dicono i dirigenti campani della nascente Costituente popolare, riuniti da Nunzia De Girolamo, che pongono cinque condizioni su programmi e candidature.

E lo conferma Gaetano Quagliariello che di Ncd è coordinatore nazionale. «Si prenda atto della rottura tra noi e il vecchio centrodestra. Ora servono dichiarazioni politiche della volontà di costruire una nuova alleanza alternativa alla sinistra». Gli alfaniani decideranno il 18 novembre. E sarà una decisione uniforme in tutte le Regioni al voto.

Senatore Quagliariello, Ncd ultimamente sembra spiazzato dagli eventi.
«La nostra missione invece è molto chiara: rafforzare l’identità e il radicamento territoriale che, al Sud, è già molto solido. Chi vuole stare con noi, sceglie di stare con il primo nucleo di una forza di alternativa più ampia, che tiene insieme liste civiche, Popolari per l’Italia, Udc, e lancia una sfida al centro. Noi non lo lasceremo sguarnito perché altri lo colonizzino definitivamente».

Gaetano Quagliariello con Stefano Caldoro e Nunzia De Girolamo
Gaetano Quagliariello con Stefano Caldoro e Nunzia De Girolamo

Il Pd di Matteo Renzi? Ma voi siete rappresentati m quel governo. Non è contraddittorio?
«Siamo con Renzi a Roma perché questa è una fase di transizione e di emergenza nazionale. Un po’ come capitava al Psi che governava con la Dc e a livello locale percorreva altre strade proiettandosi verso una possibile alternativa».

La vostra alternativa, però, qual è?
«Noi siamo con noi stessi. Dicano i candidati, dica Caldoro se vuole davvero creare una proposta nuova, diversa da quella di cinque anni fa. Se lo farà, se prenderà le distanze da quel “mai con Ncd”, pronunciato da Berlusconi, saremo pronti a sostenerlo».

Altrimenti?
«Altrimenti saremo fuori da questo schieramento. Ma non significa automaticamente che andremo a sinistra. Il sistema bipolare non esiste più. Berlusconi, scegliendo la destra identitaria e lepenista e sguarnendo il centro, ha minato il bipolarismo e ha scelto di non competere per vincere: Calabria docet».

Ma il sistema elettorale regionale vi obbliga a scegliere una coalizione, pena l’irrilevanza.
«Nel quadro attuale, secondo o terzo polo hanno lo stesso peso; se i candidati governatori opposti allo schieramento di sinistra non aprono alla costituente popolare, si candidano alla sconfitta certa. E finora , da quello schieramento, non sono giunte voci forti e chiare di volersi emancipare da una strategia di Gaetano Quagliariello Coordinatore Ncd sconfitta».

A proposito della costituente popolare, Ncd e Udc per il momento non parlano con una sola voce, non dovunque: se sulle alleanze vi spaccaste?
«Non accadrà. Il primo paletto del nuovo soggetto politico è fare le scelte insieme. Discuteremo e decideremo».

Non osserva un disorientamento degli elettori moderati?
«Certo, sì . Ma è finita una stagione. E la ricostruzione non si improvvisa».

Le elezioni, però, arrivano. Che termine si da Ncd per schierarsi?
«Il 18 novembre riuniremo a Roma i coordinatori delle 6 regioni al voto in primavera. Vareremo una strategia comune a tutte, salvo eccezionali laboratori che potrebbero essere sperimentati a livello locale. Laboratori con un tratto strategico e programmatico. Non furbizie lessicali per aggirare l’ostacolo».