Una morte ritenuta “anomala” quella della dottoressa Maria Barca Garofalo, 60 anni, dirigente medico del reparto di Anestesia e Rianimazione dell’Asp di Cosenza, deceduta domenica notte all’Annunziata di Cosenza dopo aver subìto un intervento chirurgico. Per questo la Procura brutia guidata da Mario Spagnuolo vuole vederci chiaro e ha aperto un fascicolo d’inchiesta per accertare eventuali responsabilità.
I magistrati hanno iscritto nel registro degli indagati alcuni sanitari. Un atto dovuto per consentire l’esame autoptico sulla salma della donna. Erano stati i familiari della donna, tra cui il marito, anch’egli medico, a presentare un esposto per chiedere di accertare se in sala operatoria tutto ha funzionato come doveva.
Intanto, c’è tensione tra il personale medico e paramedico dell’ospedale di Cosenza. Da quanto appreso, gli operatori vivono in un clima “poco sereno” dovuto da una parte a alcune morti sospette, ultima in ordine quella del medico Barca, ma anche per le recenti ispezioni disposte dalla procura cosentina che ha portato al sequestro di alcuni reparti e sale operatorie dopo le continue lamentele dell’utenza. All’Annunziata “c’è un clima da caccia alle streghe. Ci sentiamo accerchiati e operiamo nella paura”, lamentano alcuni del personale ospedaliero.