Una Festa in piena regola, com’è giusto che sia, nell’imminenza del Natale, ma senza rinunciare alla riflessione. Nel pomeriggio di oggi moltissimi bambini dei circa 160 che fanno parte degli asili nido della città, si sono ritrovati nella sede dell’asilo nido di via Livatino per la consueta Festa di Natale.
Alla manifestazione, che ha raggruppato i bambini dei tre asili nido comunali (via Livatino, via Misasi e Largo Vergini) con i loro genitori, ha partecipato per l’Amministrazione comunale l’Assessore alla Scuola, educazione sentimentale e città a misura di bambino Matilde Lanzino Spadafora.
Un pomeriggio alquanto movimentato e giocoso, organizzato nei minimi particolari dalle operatrici della struttura per l’infanzia, con la supervisione di Francesca Rina, coordinatrice pedagogica dei nidi comunali, per conto della Cooperativa Sociale OR.SA cui è affidata la gestione.
Nel giardino dell’asilo nido di via Livatino è stata allestita una capanna, simbolo dell’accoglienza, uno degli elementi caratterizzanti la struttura per l’infanzia che ospita bambini di diverse nazionalità. La Festa di oggi è stata introdotta dalla coordinatrice pedagogica Francesca Rina che si è soffermata, oltre che sul significato del Natale anche sul senso del dono.
“Credo che la comprensione ed esperienza del senso del dono – ha detto Francesca Rina nel suo intervento – debba far parte dell’educazione e significare una comunità educativa d’infanzia che deve sentirsi capace e autorizzata a riconoscere, accogliere e favorire nei bambini i processi legati alla capacità, complessità e piacere del dono”.
“E non solo nel periodo natalizio. C’è molta differenza tra dono e regalo. Il regalo si dimentica in fretta, implica quasi una coercizione a ricambiare. Il dono, invece, implica sicuramente la libertà del dare e la libertà di non restituire, ma invita comunque allo scambio e alla reciprocità e richiama l’attesa ed aspettativa di riscontro e consolidamento relazionale, anche se sospende questa sfumatura, non la dichiara, inglobando il concetto di disinteresse e pura generosità tipico della beneficenza”.
“Il piacere e senso del dono – ha detto ancora la Rina – possono integrarsi nella quotidianità, perché se il dono è un messaggio di attenzione a sé e all’altro, è davvero un investimento ed un modo e un’occasione per interrogarci e conoscerci e riconoscerci nella costruzione della rete di vicinanza relazionale. Provare a lavorare soprattutto su questa dimensione del senso del dono con i bambini, del piacere e senso profondo, ma complesso, dello scambio, come momento di costruzione di trama sociale, può arricchire e approfondire i fili delle relazioni e aiutare a tessere legami buoni, ma veri e non banalmente superficiali. A Natale e non solo”.