29 Marzo 2024

Smantellata cellula Isis in Italia. Arresti a Torino e in Albania. Califfato recluta bambini

Correlati

Un fotogramma del video della Polizia di Brescia addestramento isis
Un fotogramma del video della Polizia di Brescia

La Polizia di Stato ha scoperto e smantellato una cellula jihadista operante tra Italia e Albania. Col blitz scattato all’alba, sono finite in carcere tre persone ritenute vicine all’Isis. In manette due albanesi con l’accusa di presunto reclutamento con finalità di terrorismo e un vent’enne italiano di origine marocchina arrestato con l’accusa di presunta apologia di delitti di terrorismo, aggravata dall’uso di Internet.

Quest’ultimo, secondo gli inquirenti, sarebbe l’autore del documento di propaganda dell’Isis composto da un testo di 64 pagine interamente in italiano, apparso di recente sul web. Il documento si chiama “Lo stato islamico, una realtà che ti vorrebbe comunicare”.

Le indagini sono state condotte dalla procura di Brescia e svolte dalla Polizia di Stato diretta dal questore lombardo, Carmine Esposito. Diverse sono state le perquisizioni in Lombardia, Piemonte e Toscana nei confronti di alcuni simpatizzanti del Califfato emersi nelle indagini, ha riferito la Questura.

ANCHE BAMBINI NELLA “PALESTRA” DEL CALIFFATO 

Dei due cittadini albanesi arrestati, zio e nipote, il primo è residente in Albania e l’altro in provincia di Torino. Anche il 20enne italiano di origine marocchina è residente nel Torinese

“Personale del servizio centrale antiterrorismo, della questura di Brescia e del servizio di cooperazione internazionale di polizia sta operando in Albania, nella regione di Tirana”, si legge nel in un comunicato diramato dalla Polizia di Brescia.

Il questore Esposito, ha spiegato che “le investigazioni hanno portato alla luce una filiera albanese di reclutamento di terroristi internazionali”.

“Tutto nasce dagli sforzi della Digos per rintracciare un italo marocchino, residente in provincia di Brescia, inserito nella lista dei 65 foreign fighters italiani, che era partito nel settembre 2013 dall’Italia per unirsi all’Isis”, ha aggiunto il questore.

I tre arrestati mercoledi mattina dalla polizia nel blitz antiterrorismo erano in contatto, sia telefonico che tramite Facebook, con Anas El Abboubi, uno dei foreign fighters italiani che si troverebbe attualmente in Siria.

Lo stesso Anas (arrestato dalla Digos nel giugno del 2013 e poi scarcerato dal tribunale del Riesame), pochi giorni prima di trasferirsi in Siria, aveva effettuato un viaggio in Albania, dove viveva uno dei presunti estremisti islamici bloccati dall’antiterrorismo.

Il giovane italiano finito stamane in manette, secondo le indagini, era attivissimo su Internet e avrebbe preparato il documento, di cui si è saputo solo lo scorso 28 febbraio, a novembre scorso. Il testo illustra nel dettaglio le attività del Califfato in Siria e Iraq, descrivendolo come uno Stato che offre protezione ai suoi cittadini ed è spietato con i nemici.

L’importanza del documento, sostengono gli investigatori, sta non tanto nei contenuti quanto nel fatto che è stato ideato specificatamente per il pubblico italiano. Le indagini hanno accertato che dopo esser stato messo in rete dal ventenne, il documento è stato rilanciato da diversi utenti, attraverso Facebook e siti internet.


Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta


SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE


SEGUICI SUI SOCIAL

Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

Potrebbero interessarti

Mons. Viganò, il Pastore di Cristo contro i tiranni

Altre news

Camorra, si è pentito il boss dei Casalesi Francesco Schiavone, alias “Sandokan”

Francesco Schiavone ha deciso di collaborare con la giustizia. Tra gli irriducibili del clan Casalesi, era stato arrestato nel 1998. Tremano ora la mafia e la politica campana

DALLA CALABRIA

Aveva in casa quasi un chilo di cocaina, in carcere

I Carabinieri della Stazione di Cosenza Centro hanno arrestato in flagranza un 49enne del posto con l’accusa di detenzione...

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta


SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE


SEGUICI SUI SOCIAL

Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)