29 Marzo 2024

Dirty soccer, 30mila euro per Savona Teramo. 5 indagati. Napoli indaga Lotito per estorsione

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Il presidente del Teramo Luciano Campitelli
Il presidente del Teramo Luciano Campitelli

La Polizia di Stato ha eseguito dei decreti di perquisizione domiciliare con contestuali avvisi di garanzia, disposti nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Catanzaro sul calcioscommesse. Nel mirino dei magistrati, dirigenti delle squadre di calcio del Teramo e del Savona con riferimento all’incontro di calcio di Lega Pro – Girone B, disputato tra le due compagini il 2 maggio 2015.

Ai dirigenti, secondo quanto si apprende, viene contestato di aver alterato il risultato della partita che ha consentito al Teramo di guadagnare la promozione diretta in Serie B con una giornata di anticipo rispetto alla conclusione del campionato.

In tutto cinque i nuovi indagati dell’inchiesta sul calcio sporco. Il collaboratore tecnico del Parma ed ex direttore sportivo della Ternana Giuliano Pesce, 50 anni, ed il presidente del Teramo Luciano Campitelli (59 anni). Hanno poi subito perquisizioni e ricevuto un avviso di garanzia il direttore sportivo del Teramo Marcello Di Giuseppe (47), quello del Savona Marco Barghigiani (52) ed il calciatore del San Paolo Padova Davide Matteini (33).

L’operazione di stamane si innesta nel filone dell’inchiesta “Dirty soccer” avviata lo scorso 19 maggio quando furono arrestate 50 persone, con 70 indagati sempre su disposizione della Dda del capoluogo calabrese.

L’accusa: “30 mila euro per combine Savona Teramo”
Trentamila euro: sarebbe stato questo il presunto prezzo per combinare la gara Savona-Teramo del 2 maggio scorso, vinta dagli abruzzesi che con quel successo hanno ottenuto la promozione in serie B dalla Lega Pro girone B con una giornata di anticipo.

E’ quanto emerge dalle indagini condotte dalla squadra mobile di Catanzaro in collaborazione con lo Sco di Roma che stamani hanno portato a perquisizioni ed alla notifica di 5 nuovi avvisi di garanzia nell’ambito dell’inchiesta della Dda catanzarese “Dirty soccer”.

Secondo quanto sarebbe emerso dalle indagini, la dirigenza del Teramo avrebbe dato mandato al direttore sportivo de L’Aquila Ercole Di Nicola, già indagato nella stessa inchiesta e ritenuto a capo di una delle due organizzazioni dedite a combinare partite, affinché aggiustasse il risultato dell’incontro in favore della squadra abruzzese.

Di Nicola, secondo l’accusa, si sarebbe avvalso della collaborazione di altri professionisti del calcio affinché la proposta di combine giungesse a destinazione: Ninni Corda, allenatore del Barletta, anche lui già indagato, e Giuliano Pesce, collaboratore tecnico del Parma. Il presidente del Teramo Luciano Campitelli ed il direttore sportivo della stessa società Marcello Di Giuseppe avrebbero poi versato i 30 mila euro per remunerare l’opera prestata dagli indagati per l’alterazione della partita.

Presidente Teramo, verità verrà a galla
“Sono più che tranquillo. Sono sereno. La verità dovrà per forza venire a galla”. Così il presidente del Teramo Luciano Campitelli, indagato dalla Dda di Catanzaro nell’inchiesta sul Calcioscommesse per la gara Savona-Teramo di Lega Pro. “Continuo a lavorare per allestire la squadra per la B: solo questo mi interessa al momento”.

Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, in una immagine del 15 aprile 2013.
Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, in una immagine del 15 aprile 2013. (Ansa/Di Meo)

PROCURA DI NAPOLI INDAGA PRESIDENTE LAZIO LOTITO
Intanto, nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Procura di Napoli – diversa da quella di Catanzaro – è stata effettuata stamane una perquisizione da parte degli agenti della Digos nella sede della Federcalcio. Nell’indagine risulta indagato per presunta tentata estorsione il presidente della Lazio, Claudio Lotito.

Da quanto apprende l’Ansa, l’inchiesta è scaturita dalla registrazione di una telefonata con Lotito consegnata agli inquirenti dal dg dell’Ischia Calcio, Pino Iodice nei mesi scorsi. I presunti illeciti riguardano l’erogazione di finanziamenti a società calcistiche. L’inchiesta è condotta dai pm di Napoli Vincenzo D’Onofrio, Vincenzo Ranieri, Stefano Capuano e Danilo De Simone ed è coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli.


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