29 Marzo 2024

Migranti, Scontri a Roma e Treviso. Arresti e feriti

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Protesta anti migranti a Roma
Protesta anti migranti a Roma

Sconti a Roma è nel Trevigiano. Esplode la rabbia dei residenti contro l’arrivo dei migranti e ci sono stati momenti di alta tensione tra cittadini e forze dell’Ordine.

Al momento il bilancio è di due arresti e 15 agenti feriti. Autobus partiti dalla Sicilia e non solo, con a bordo un centinaio di profughi sbarcati nelle scorse settimane sulle coste siciliane e calabresi, sono giunti a Roma nord e destinati nella ex scuola Socrate, ma ad attenderli c’erano un centinaio di residenti che si sono ribellati: “Non li vogliamo qui”, hanno scandito.

I bus coi migranti sono stati accolti con insulti e lanci di oggetti; bottiglie vuote all’indirizzo dei pullman e della polizia che li ha scortati in tenuta antisommossa.

La polizia ha forzato il blocco dei residenti di Casale San Nicola mentre i cittadini hanno lanciato contro le forze dell’ordine sedie e ombrelloni. La polizia ha risposto con manganelli.

Pullman di migranti scortato dalla Polizia (foto Laura Bogliolo)
Pullman di migranti scortato dalla Polizia (foto Laura Bogliolo)

Sono stati allestiti dei blocchi stradali. Durante le cariche fuori dall’ex Scuola Socrate a Casale di San Nicola all’arrivo del pullman dei rifugiati, alcuni manifestanti hanno lanciato sassi contro le forze dell’ordine che hanno forzato il blocco stradale.

Il prefetto di Roma Franco Gabrielli ha fatto sapere che i blocchi stradali verranno rimossi. “Abbiamo inviato 19 persone – ha detto Gabrielli – che devono soggiornare a Casale San Nicola e c’è un blocco stradale di cittadini che non permette che entrino. Ora sono sui mezzi ma entreranno nel centro perché rimuoveremo il blocco. Non faremo passi indietro”, ha detto il prefetto di Roma.

Sulla struttura di Casale San Nicola ha spiegato ancora Gabrielli “c’era un bando e una commissione ha ritenuto che la cooperativa avesse i requisiti necessari: ci è arrivato il carteggio ed è corretto. Se c’è gente che non è d’accordo… se passasse questo principio sarebbe finita”, ha concluso il prefetto.

Stesso copione nel Trevigiano dove un centinaio di migranti sono arrivati due giorni fa in un residence di Quinto di Treviso e i residenti si sono da subito ribellati. Anche qui alta tensione con la polizia. Ignoti hanno bruciato anche dei materassi per strada. Ma in serata è stato deciso che gli immigrati andranno via. Lo riferisce lo stesso sindaco citando una comunicazione della Prefettura. I residenti hanno accolto con entusiasmo la decisione delle istituzioni

protesta anti migranti a Roma Nord foto Laura Bogliolo
Protesta anti migranti a Roma Nord (foto Laura Bogliolo)

I migranti, ha spiegato il sindaco di Quinto Mauro Dal Zilio, saranno condotti nell’ex caserma Serena, situata al confine tra Casier e Treviso. Si tratta di una struttura vuota, non utilizzata dai militari e dotata di tutte le condizioni per poter accogliere i profughi.

A Quinto di Treviso si è recato anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia che ha usato parole molto dure: “Questo presidio – ha detto Zaia – va chiuso urgentemente e gli immigrati devono andarsene”. “Mettere un centinaio di persone immigrate – ha aggiunto – che non sanno nulla del Veneto e noi non sappiamo chi sono, metterli in un condominio accanto a famiglie con bambini piccoli vuol dire non avere assolutamente cognizione di cosa significa”. In Veneto, per Zaia, sarebbe in atte un processo di “africanizzazione”.

“Tra i residenti serpeggia la preoccupazione per il possibile crollo del valore delle loro case, per i possibili problemi di ordine pubblico e sicurezza. Ma in serata, è arrivata chiara l’indicazione della Prefettura di Treviso destinata forse ad aggiungere un nuovo capitolo alla vicenda”.

Immancabili le reazioni sul fronte politico. Il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri evita di inserirsi direttamente nello scontro tra fazioni, ma su Twitter scrive: “Basta clandestini, basta degrado il paese è stanco, il governo reintroduca il reato di immigrazione clandestina”.

Il segretario della Lega Matteo Salvini ha annunciato per sabato prossimo un sopralluogo a Quinzo. Dichiarandosi contrario a ogni forma di violenza, come aveva fatto lo stesso Zaia, e chiedendo la rimozione del prefetto Salvini ha detto: “Oggi a Genova un uomo si è ucciso appena prima che gli notificassero lo sfratto e noi ospitiamo profughi in albergo. E’ evidente che questo sistema non può reggere”, ha affermato.

La parlamentare del Pd Floriana Casellato ha invitato il ministro Angelino Alfano a recarsi a Treviso perché la gestione dei profughi sarebbe ormai fuori controllo “sia sul piano dell’ordine pubblico sia su quello dell’accoglienza”. La dem Alessandra Moretti, leader dell’opposizione nel Consiglio del Veneto, ha condannato gli atti di violenza e criticato il governatore che ha anche parlato di “dichiarazione di guerra” in riferimento al prefetto di Treviso.


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