29 Marzo 2024

Omicidio Nocchia, fermato su un treno Ludovico Caiazza. Aveva due pistole e la refurtiva

Correlati

Il presunto killer Ludovico Caiazza (LaPresse/Livieri)
Il presunto killer Ludovico Caiazza (LaPresse/Livieri)

Si chiama Ludovico Caiazza, ha 32 anni ed è originario di Napoli il presunto killer del gioielliere Giancarlo Nocchia fermato ieri sera dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Roma di via In Senci. I militari dell’Arma, da quanto si è appreso, lo hanno fermato su un treno all’altezza di Latina. Era in compagnia di un altro uomo, aveva due pistole e un borsone con la refurtiva. Ai Carabinieri che lo hanno individuato e bloccato sembra non abbia opposto resistenza.

L’annuncio del fermo è stato dato in serata sia dai Carabinieri sia dal ministro dell’Interno Angelino Alfano in un twitt. L’uomo è fortemente indiziato di aver ucciso, in seguito a una rapina, il gioielliere Giancarlo Nocchia di 70 anni.

I Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, affermano che si tratta di un tossicodipendente. L’omicidio di Giancarlo Nocchia è avvenuto nel pomeriggio del 15 giugno scorso in via Gracchi a Roma, quartiere Prati.

Il gioielliere è stato ucciso nel suo negozio alla riapertura pomeridiana dell’esercizio. Durante la rapina, l’aggressore ha prima massacrato di botte l’anziano titolare per poi colpirlo a morte con un corpo contundente al capo o comunque “compatibili” con il calcio di una pistola

Il presunto killer Ludovico Caiazza
Zoom sul presunto killer Ludovico Caiazza (LaPresse/Livieri)

Intanto venerdi è stata eseguita l’autopsia sul corpo dell’uomo. La morte sarebbe avvenuta appunto per le profonde ferite alla testa. Sul cadavere i medici legali hanno anche rinvenuto ferite da tagli agli arti. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti il rapinatore killer avrebbe usato una parrucca per entrare nella gioielleria. Nocchia avrebbe aperto la porta dall’interno perché apparentemente il rapinatore killer sembrava un cliente come tanti altri.

L’omicida potrebbe essere stato in possesso di un coltello. Una volta all’interno del laboratorio, ha minacciato con l’arma Giancarlo Nocchia per costringerlo a farsi dare i gioielli. Alla reazione contraria dell’orafo, il killer si è accanito con una furia violentissima fino a procurargli la morte. Poi con tutta calma avrebbe svuotato le vetrine, i cassetti e il bancone di servizio per andarsene indisturbato.

Il presunto Killer  Ludovico Caiazza, è un pregiudicato 32enne originario di Napoli, tossicodipendente.
Il presunto Killer Ludovico Caiazza dopo le formalità di rito viene tradotto in carcere. (Ansa/Percossi)

Ancora non è stato ritrovato né l’oggetto contundente, né il coltello. Nella zona sono stati ispezionati tutti i cassonetti dei rifiuti, ma senza esiti positivi. Le forze dell’Ordine hanno acquisito tutte le registrazioni video delle telecamere della zona, che è super sorvegliata per essere vicina alla cittadella giudiziaria di piazzale Clodio.

Secondo quanto si era appreso nei giorni scorsi, dopo l’omicidio il killer, che avrebbe agito da solo senza complici, sarebbe fuggito forse a piedi per poi a qualche centinaio di metri allontanarsi in moto.

Giancarlo Nocchia
La vittima Giancarlo Nocchia

Le attività investigative sul delitto non si sono mai fermate e dopo una colossale caccia all’uomo da parte degli inquirenti, in serata la clamorosa svolta dei Carabinieri con il fermo del potenziale sospetto su un treno all’altezza della stazione di Latina. Aveva due pistole e un borsone con la refurtiva. Caiazza era in compagnia di una persona.

Probabilmente si tratta di un rapinatore in trasferta. Gli inquirenti cercano di capire se ha commesso la rapina dopo un soggiorno di qualche giorno da qualche suo amico a Roma per studiare le abitudini di Nocchia. Se fosse così è inevitabile che qualcuno avrebbe favorito e “coperto” la sua azione criminale. Da tossicodipendente, qual è, è probabile che dopo la rapina l’uomo si è dovuto procacciare della droga per uso personale.

Il sospetto dopo le formalità di rito presso la caserma del Nucleo Investigativo di Roma, in via In Selci, è stato tradotto in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi si è congratulato con il generale Tullio Del Sette, comandante generale dell’Arma dei Carabinieri per l’operazione che ha portato all’arresto del sospettato per l’omicidio del gioielliere di via Dei Gracchi a Roma. Lo riferiscono fonti di Palazzo Chigi. Anche il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha fatto giungere ai militari dell’Arma le sue congratulazioni.

Il comandante della Benemerita, Del Sette si è a sua volta recato personalmente presso la stazione dei Carabinieri per  congratularsi coi gli uomini del Nucleo investigativo dopo la svolta positiva nelle indagini.

L’omicidio dell’orafo aveva scosso tutto il quartiere “bene” di Roma Prati. Molti residenti in seguito alla rapina culminata nel drammatico omicidio si sono lamentati per l’assenza di sicurezza nella zona. Molti commercianti sono molto preoccupati per la recrudescenza criminale che si è sviluppata nella Capitale negli ultimi anni.


Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta


SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE


SEGUICI SUI SOCIAL

Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

Potrebbero interessarti

Mons. Viganò, il Pastore di Cristo contro i tiranni

Altre news

Investigatori russi: “Dall’Ucraina ingenti somme di denaro ai terroristi”

Lo afferma il comitato investigativo al termine di una riunione operativa sul massacro al teatro di Mosca. Secondo il direttore dell'Fsb i servizi di Kiev "hanno facilitato l'attacco nella capitale russa. Le informazioni ricevute dagli attentatori in carcere confermano la pista ucraina"

DALLA CALABRIA

Caso Bergamini, marito Internò: “Mai conosciuto calciatore. Lei parlò di suicidio”

Luciano Conte, marito di Isabella Internò e poliziotto in pensione, ha deposto nel processo in cui la moglie è...

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta


SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE


SEGUICI SUI SOCIAL

Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)