Sparatoria venerdì sera, poco prima delle 21, a Gela. Il destinatario dei proiettili è un pastore di 19 anni, Giuseppe Trubia, che è stato raggiunto a un piede da uno dei quattro o cinque proiettili sparati. Il fatto di sangue è avvenuto in via Generale Cascino, a ridosso di una rosticceria, a pochi metri dalla piazza principale della città. Trubia, incensurato, era in compagnia di una persona rimasta illesa insieme ad una coppia di fidanzati appena uscita dal vicino cinema multisala, sfiorati da uno dei proiettili che ha sfondato il parabrezza dello loro auto.
Panico tra i passanti che transitavano vicino al luogo dove avvenuta la sparatoria, nel centro di Gela. Trasportato in ospedale, pare che le condizioni del giovane non siano gravi. Sul posto la polizia di Stato che nel giro di poche ore ha identificato e arrestato l’uomo che ha sparato al giovane.
Si tratta di Alessandro Pellegrino, 25 anni, sorvegliato speciale. E’ indagato per duplice tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco e violazione delle prescrizioni della sorveglianza speciale. Pellegrino nega di essere l’autore dell’agguato, ma verrebbe smentito dalle immagini di alcune telecamere di sicurezza dei negozi vicini che lo riprenderebbero mentre si allontana dal luogo della sparatoria con ancora in mano la pistola, di cui si sarebbe disfatto subito dopo.
Secondo le indagini della polizia di Gela, a scatenare la furia omicida del pregiudicato ci sarebbe il desiderio di vendetta nei confronti di Giuseppe Trubia, colpevole, ai suoi occhi, di averlo offeso pubblicamente, 15 giorni prima, prendendo le difese della commessa di un bar contro sui pesanti apprezzamenti. Il 25enne è stato condotto nel carcere di Gela.