5 Febbraio 2023

‘Ndrangheta, sgominato clan Crea. Dai pizzini alla testa di maiale. NOMI/FOTO/VIDEO

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Le foto degli arrestati nell’operazione Big Bang dei Carabinieri a Torino. Nella prima riga, da sinistra Adolfo, Aldo Cosimo e Luigi Crea

TORINO – Operazione contro la ‘ndrangheta dei carabinieri di Torino. Venti gli arresti eseguiti, tra il capoluogo piemontese e Reggio Calabria. Nel mirino i fratelli Adolfo e Aldo Cosimo Crea, considerati dagli investigatoriย espressione di vertice nel capoluogo piemontese della โ€œNdrangheta reggina, entrambi con il grado di โ€œpadrinoโ€. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono quelli di associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata a estorsioni, usura, traffico di droga e gestione di bische clandestine.

Eseguite 41 perquisizioni domiciliari e sequestrati beni tra cui 7 unitร  immobiliari, 6 automezzi, 11 rapporti bancari, 2 cassette di sicurezza, 1 licenza commerciale, 2 societร  con 3 sedi operative.

Nell’inchiesta, coordinata dalla Dda presso la procura di Torino, sono emersi pesanti atti intimidatori da parte degli arrestati. Ad una vittima di estorsione รจ stata recapitata, ad esempio, una testa mozzata di maiale con l’avviso che “la prossima sarebbe stata la sua”.

Dall’inchiesta sfociata nell’operazione di oggi, denominata “Big bang” (nome di un locale gestito dalla cosca di ‘ndrangheta), รจ emerso che le riunioni si svolgevano nel dehor di un bar del quartiere San Paolo, dove avvenivano anche le consegne di denaro.

Durante le indagini, gli arrestati sono stati pedinati e ripresi dai carabinieri per diversi mesi, durante le riunioni che si svolgevano nel dehor del locale “Big bang”, ritenuto la base operativa del gruppo che per gli “associati” era il loro “luogo di lavoro”.

Nell’area del Quartiere San Paolo, avvenivano in pieno giorno le consegne, da parte degli indagati, di denaro provento delle attivitร  economiche controllate dal gruppo. Non solo, c’erano infatti anche le consegne da parte delle vittime di denaro loro estorto, tra cui giocatori dโ€™azzardo, imprenditori, artigiani e negozianti.

VIDEOย 

Agli indagati รจ stata contestata la violazione dellโ€™articolo 416 bis del Codice Penaleย “perย aver fatto parte si legge nellโ€™ordinanza – dellโ€™associazione mafiosa denominata โ€˜ndrangheta, e segnatamente di unโ€™articolazione della predetta associazione, attiva prevalentemente in Torino, resa nuovamente operativa, quantomeno a far data dal giugno 2014, collegata con le strutture organizzative insediate in Calabria e dotata di propria autonomia e capacitร  dโ€™azione tale per cui i componenti si avvalevano della forza dโ€™intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertร  che ne derivava, per commettere reati, per acquistare in modo indiretto il controllo di attivitร  economiche e di autorizzazioni commerciali e per realizzare profitti e vantaggi economici ingiustiโ€.

I NOMI DEGLI ARRESTATI

Adolfo Crea, 44 anni; Aldo Cosimo Crea, 41 anni; Luigi Crea, 21 anni; Paolo Varsalona, 24 anni; Franco Spina, 49 anni; Mario Convertino, 51 anni; ย Gianluca Arcadi , 37 anni; Silvestro Arcadi, 41 anni; Mario Crea, 33 anni; ย Santo Mossucca, 49 anni; Antonio Lanzafame, 45 anni; Massimiliano Ungaro, 41 anni; Antonio Samร , 47 anni; Antonio Pedullร , 45 anni; Natale Genovese, 60 anni; Giuseppe Scavone, 38 anni; ย Francesco Fiorito, 52 anni; ย Roberto Barbera, 36 anni

In particolare, spiega la procura di Torino, lโ€™attivitร  dโ€™indagine si รจ sviluppata a partire dal giugno 2014 con sistemi tradizionali e senza il supporto di collaboratori di giustizia. La Procura della Repubblica e i Carabinieri sono partiti dallโ€™attivitร  di traffico di stupefacenti organizzato dai fratelli Adolfo e Aldo Cosimo Crea, inizialmente detenuti perchรฉ tratti in arresto lโ€™8 giugno del 2011 nel corso dellโ€™operazione โ€œMinotauroโ€, accertando che gli indagati comunicavano tra di loro sia con i cosiddette โ€œpizziniโ€, che con puntualitร  venivano distrutti subito dopo essere stati letti dai destinatari, sia con smartphone di ultima generazione. Sono state intercettate oltre 263mila telefonate.

In particolare, giร  dal carcere di Voghera e poi allโ€™atto della loro remissione in libertร  (avvenuta nel mese di febbraio 2014 per Aldo Cosimo Crea e nel mese di Giugno 2015 perย  Adolfo Crea) i due citati fratelli, considerati espressione di vertice nel capoluogo piemontese della โ€œNdrangheta reggina, entrambi con il grado di โ€œpadrinoโ€, hanno aggregato pregiudicati giร  noti, parenti e nuovi giovani emergenti nel contesto criminale cittadino, avviando attivitร  tipiche del controllo mafioso del territorio.

IL GRAFICO

'Ndrangheta, 20 arresti tra Torino e Reggio Calabria
La rete riconducibile al gruppo Crea

Secondo le accuse, il gruppo familiare, intimidendo anche altri pregiudicati con la forza dellโ€™appartenenza al sodalizio โ€˜ndranghetista, ha sviluppato un consistente volume di attivitร  nel traffico di stupefacenti, ma soprattutto nelle estorsioni sia direttamente a imprenditori, sia a vittime di usura, sia a soggetti indebitati nelle case da gioco gestite dal sodalizio. I proventi delle attivitร  illecite venivano investiti nellโ€™espansione del volume di affari delittuosi, ma anche per garantire agli affiliati un livello di vita idoneo a dimostrare a tutti il potere mafioso da loro raggiunto ed esercitato.

Particolarmente pesanti sono risultate le modalitร  di minaccia delle vittime (una ventina quelle individuate, nessuna delle quali ha volontariamente inteso denunciare i fatti); in un caso, addirittura, รจ stata inviata ad un destinatario una testa mozzata di suino, con lโ€™avviso che la โ€œprossima sarebbe stata quella dellโ€™estortoโ€.

'Ndrangheta, 20 arresti tra Torino e Reggio Calabria
La testa mozzata di un maiale utilizzata dal gruppo per intimidire

Il gruppo criminale aveva inoltre disponibilitร  di armi ed รจ stata sequestrata, sempre nella fase delle precedenti indagini, una consistente quantitร  di stupefacenti, a dimostrazione della capacitร  operative del sodalizio.

Infine, nel corso delle precedenti attivitร  investigative,ย sono state arrestate 11 persone in flagranza di reato, sequestrati oltre 50 Kg di stupefacenti (cocaina, hashish e marijuana) ed รจ stata individuata una piantagione di marijuana. Sono stati filmati per diversi mesi dai Carabinieriย  quotidiani incontri degli associati nel dehor di un bar ritenuto la base operativa del gruppo (tanto che gli stessi affiliati lo definivano โ€œluogo di lavoroโ€); in quel luogo e nella via prospiciente, dove si svolge il frequentato mercato rionale del quartiere San Paolo, avvenivano in pieno giorno le consegne da parte degli indagati di denaro provento delle attivitร  economiche controllate dal gruppo, ovvero consegne da parte delle vittime (giocatori dโ€™azzardo, imprenditori, artigiani e negozianti, per un totale di almeno 20 unitร ) di denaro loro estorto.

Le riprese relative a tali incontri sono molto significative perchรฉ consentono di apprezzare il c.d. metodo mafioso attuato dai Crea.ย Lโ€™auspicio della Procura รจ che altre vittime di questi odiosi atti minatori trovino la forza di denunciare quanto subรฌto, invitandoli ad assumere lโ€™atteggiamento che rappresenta il solo modo di arrestare e vincere il diffondersi della cultura mafiosa anche in Piemonte.


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