24 Aprile 2024

Angelino Alfano indagato, il M5S presenta mozione di sfiducia

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Da sinistra il vice ministro Filippo Bubbico e il ministro dell'Interno Angelino Alfano
Da sinistra il vice ministro Filippo Bubbico e il ministro dell’Interno Angelino Alfano (Ansa Di Meo)

“Sfiduciamo Alfano. Il ministro dell’Interno, insieme al sottosegretario Bubbico è stato indagato per abuso d’ufficio. Proprio il 21 gennaio scorso il Movimento 5 Stelle aveva presentato una interrogazione a mia prima firma, dove chiedevamo proprio ad Alfano il motivo dell’ingiustificato trasferimento del Prefetto Guida oggetto ora dell’indagine a suo carico. La Procura ad un mese dalla nostra interrogazione, ha fornito la prima risposta alle nostre domande. Ha indagato Alfano ed il sottosegretario Bubbico”. Lo dichiara Nunzia Catalfo, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato annunciando la presentazione di una mozione di sfiducia contro il ministro dell’Interno. “Le nostre forze dell’ordine non possono avere il loro massimo vertice istituzionale indagato. Che credibilità avranno i nostri uomini in divisa quando dovranno far rispettare la legge?” conclude la Catalfo.

Il ministro dell’Interno Angelino Alfano è indagato giovedì per abuso d’ufficio dalla procura di Roma. Con Alfano sono stati indagati anche il viceministro Filippo Bubbico e il suo segretario particolare Ugo Malagnino, l’ex senatore del Pd Vladimiro Crisafulli, il presidente dell’università Kore di Enna, Cataldo Salerno. Il reato sarebbe stato commesso il 23 dicembre, giorno in cui il Consiglio dei ministri approvò il trasferimento ad Isernia dell’allora prefetto di Enna, Fernando Guida. Il fascicolo è stato inviato al tribunale dei ministri.

Il fascicolo è stato trasmesso dalla procura di Roma al tribunale dei ministri lo scorso primo febbraio. Nell’avviso notificato agli indagati, che vale come informazione di garanzia, si legge che Alfano e gli altri indagati risultano “sottoposti ad indagini per il reato di cui all’articolo 323 del codice penale, commesso in Roma il 23.12.2015”. “In data odierna – è scritto ancora nell’avviso – questo ufficio ha trasmesso il procedimento sopra indicato al competente Collegio per i reati ministeriali, al quale i suddetti possono presentare memorie o chiedere di essere ascoltati”.

Il provvedimento è firmato dal sostituto procuratore Roberto Felici e dal procuratore aggiunto Francesco Caporale. L’inchiesta – secondo quanto si apprende – riguarda proprio il trasferimento da Enna del prefetto Guida. Questi lo scorso 28 ottobre aveva avviato le procedure e gli accertamenti che si sono conclusi, dopo il suo trasferimento, con il commissariamento dell’università Kore. Lo scorso primo febbraio la prefettura di Enna, con un decreto, ha sciolto gli organi amministrativi dell’ateneo e ha nominato tre commissari, per un periodo di sei mesi, prorogabili. Si tratta del prefetto Francesca Adelaide Garufi e dei professori Carlo Colapietro e Angelo Paletta. La procedura era stata avviata dopo la proposta, avanzata dalla Fondazione per la libera universita’ della Sicilia centrale Kore di modificare il proprio statuto.

LA REPLICA DI ALFANO
“La vicenda di cui si parla è un caso nato morto, superato e smentito dai fatti”. Ha detto Angelino Alfano dopo la notizia dell’avviso di garanzia. “Ho ricevuto una comunicazione che mi lascia intuire, non avendo correttamente accesso agli atti, essere relativa al trasferimento del prefetto di Enna a Isernia, mentre lui si accingeva a commissariare la Fondazione che gestisce l’Università di Enna. Da oltre 20 giorni è stata commissariata la Fondazione Università di Enna”.


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