24 Aprile 2024

Turista polacca violentata a Rimini, fidanzato picchiato. Caccia al branco

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Ansa

Brutale stupro sulla spiaggia di Rimini dove almeno 4 persone, forse di origine straniera, hanno violentato una donna davanti al fidanzato il quale è stato prima immobilizzato, poi picchiato e rapinato costretto ad assistere alla violenza di gruppo sulla ragazza.

Il fattaccio è successo venerdì sera sulla battigia del bagno 130, a Rimini. La polizia di Stato è sulle tracce di quattro persone. Vittime una coppia di turisti polacchi: sia lei che lui, sono stati ricoverati in ospedale. Era la loro ultima sera di vacanze prima di rientrare in Polonia.

Gli autori dello stupro in spiaggia a Rimini avrebbero violentato anche un transessuale peruviano, lasciandola poi ferita in strada. Dopo aver aggredito la coppia di turisti polacchi avrebbero proseguito la nottata di violenza sotto l’effetto di alcol e droga, dirigendosi verso la Statale a Miramare dove hanno incontrato il transessuale abusandone sessualmente. Le indagini sono state affidate dalla magistratura alla Polizia di Stato di Rimini, che ha inviato alla Scientifica i vestiti della ragazza violentata in spiaggia alla ricerca di tracce organiche.

L’assessore comunale di Rimini Jamil Sadegholvaad si è recato in ospedale per incontrare i ragazzi vittima dell’aggressione. Per loro l’Amministrazione cittadina si è detta disponibile ad ogni forma di supporto e di aiuto. Massimo riserbo dagli investigatori, che sono sulle stracce degli autori del doppio stupro.

La violenza in spiaggia – Le due vittime, di 26 anni, erano in vacanza a Rimini con un gruppo di connazionali dalla Polonia, alloggiati in un hotel di via Padova, ed era l’ultima sera di vacanza. Lei è stata violentata a ripetizione da quattro uomini; lui, aggredito e colpito al capo più volte, è stato lasciato a terra svenuto. Il loro gruppo proprio questa mattina è ripartito per tornare a casa, non i due giovani, ancora ricoverati.

La coppia, quando è stata aggredita, dopo una passeggiata si era probabilmente appartata da poco per un po’ d’intimità sotto le stelle in un luogo poco illuminato. Erano stesi sui lettini del bagno a scambiarsi effusioni quando i quattro sono comparsi dal nulla, aggredendoli. E’ successo intorno alle 4 e l’allarme è scattato quando alcuni passanti, vedendo la coppia insanguinata e sotto choc camminare sul lungomare, hanno chiamato la polizia.

Il giovane dovrebbe essere dimesso a breve dal Pronto Soccorso, per essere sentito nuovamente in Questura con l’ausilio di un interprete, anche se parlerebbe correntemente inglese. Sequestrati gli indumenti della ragazza, tra cui i pantaloncini corti che indossava al momento dello stupro. Per lei è stato immediatamente attivato il protocollo sanitario previsto in caso di violenza sessuale e l’assistenza psicologica.

“Gli autori dell’aggressione e dello stupro? Sicuramente giovani e non escludo reduci da una notte di sballo con abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti”, ha detto all’Ansa il questore di Rimini, Maurizio Improta, che oggi, dopo un’estate tra le più tranquille degli ultimi anni, si trova di fronte ad un caso tra i più odiosi per circostanze e vocazione del territorio: stupro di gruppo e rapina in spiaggia.

“Senza entrare nello specifico dell’attività d’indagine – spiega – l’impegno degli investigatori della Questura dalle prime ore dell’alba, pochi minuti dopo l’allarme, è stato ed è totale, perché una disumana violenza nei confronti dei due giovani che avevano cercato un momento di intimità sulla spiaggia l’ha trasformato in un incubo. Mi auguro ora che un incubo lo diventi per gli autori del gesto. Non posso dire nulla sullo stato delle indagini, per non dare vantaggi agli aggressori”.

Sull’episodio il procuratore generale polacco Zbigniew Ziobro ha formalmente aperto una inchiesta per stupro e rapina ai danni dei turisti polacchi. Il codice penale polacco – ricorda gazeta.pl -, prevede l’applicazione della legge contro rei che si macchiano di crimini all’estero contro cittadini polacchi. La pena prevista da quel codice è 5 anni di carcere, che in Polonia scontano fino all’ultimo giorno, senza attenuanti e altri benefici come invece accade in Italia.


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