19 Aprile 2024

Esplosione a Catania, la Procura sequestra lo stabile. Vigili in lutto

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La palazzina di via Sacchero a Catania dove si è verificata l'esplosione
La palazzina di via Sacchero a Catania dove si è verificata l’esplosione (Ansa)

La Procura di Catania ha disposto il sequestro dello stabile dove ieri si è verificata una esplosione in cui sono morte tre persone, tra cui due Vigili del Fuoco e una persona anziana che abitava nella casa. Due pompieri sono feriti, uno sarebbe grave. I magistrati catanesi cercano di far luce sulle cause della deflagrazione. In casa dove è stato trovato il corpo carbonizzato del signore 75enne, pare vi fossero alcune bombole di gas Gpl.

La tragedia in serata al piano terra di un palazzo in via Sacchero, a Catania. Dopo la segnalazione di una fuga di gas i Vigili del Fuoco sono tempestivamente intervenuti per cercare di capire l’origine della fuoriuscita. Appena aperto l’ingresso della casa da cui proveniva il forte odore di gas, è avvenuta l’esplosione che ha investito tutta la squadra di vigili. La procura guidata da Carmelo Zuccaro ha affidato le indagini Squadra mobile della Questura etnea. Indagato un caposquadra dei vigili del fuoco che era insieme alle due vittime e ai feriti.

Il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, sempre pronti a intervenire per gli altri, sono in lutto per la perdita di Dario Ambiamonte e Giorgio Grammatico, anche se le attività di soccorso proseguiranno. La tragica scomparsa di due valorosi vigili ha lasciato sgomenti.

Sulla grave tragedia è intervenuto il Coordinamento nazionale dei Vigili del fuoco – Unione sindacale di base che in queste ore chiede silenzio, ma soprattutto rispetto agli organi di informazione.

Ecco il comunicato del Coordinamento nazionale Vigili del Fuoco – Usb

“Due vigili del fuoco morti, uno in gravi condizioni per un’esplosione di gas a Catania. Sarebbe il momento del silenzio per le vite stroncate di lavoratori che la morte la guardano in faccia ogni giorno. Silenzio oggi, poi faremo sentire la nostra voce per urlare la nostra rabbia, per le condizioni infami in cui siamo costretti a operare. Ma ci stanno togliendo, oggi, anche il diritto al silenzio. Perché non è possibile ascoltare dai Tg e leggere sui siti che proprio le due vittime sarebbero state la causa della loro morte. Non è tollerabile leggere o ascoltare che una squadra di vigili del fuoco chiamata per una fuga di gas sia intervenuta con mototroncatrici (motoseghe) e cesoie per aprire una porta in una situazione di pericolo. Lo capirebbe il più sprovveduto degli sprovveduti, sarebbe come calarsi in un serbatoio di gas con la sigaretta accesa. Chiediamo rispetto per i colleghi morti di lavoro, chiediamo rispetto per l’opera di quelli che chiamate sempre “eroi”, chiediamo rispetto per il vostro stesso lavoro di “professionisti” dell’informazione che così fanno solo disinformazione. Nessun vigile del fuoco, mai, interverrebbe con quei mezzi in una situazione di pericolo da gas. Il solo pensarlo è offensivo. Scriverlo è delittuoso”.


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