
Notte da incubo, di terrore e sangue per un professionista e sua moglie in Abruzzo. Quattro banditi armati e incappucciati hanno fatto irruzione nella loro villa intorno alle 4 di domenica per torturarli e rapinarli. Ore interminabili, da “Arancia meccanica”, le cui vittime sono un medico chirurgo in pensione, Carlo Martelli, e la moglie Niva Bazzan, che sono stati aggrediti e legati nella loro abitazione che si trova in località Villa Carminiello, a Lanciano (Chieti).
I malviventi sono entrati nella loro casa mentre la coppia e il loro figlio disabile dormivano. Li hanno trascinati con forza in una delle stanze dell’abitazione picchiando e intimando al medico di dire dov’era la cassaforte di famiglia. Il professionista, ancora assonnato, ha risposto che non aveva in casa una cassaforte, per cui sono andati nella stanza del loro figlio disabile mettendola sottosopra nella speranza di trovare il “fortino”. Una ricerca che non ha avuto esito positivo.
Allora sono scesi al piano dove era legata la coppia e si sono fatti consegnare i bancomat e i codici segreti. Usciti per prelevare il contante, rubando una delle auto di famiglia, per una serie di imprevisti non ci sono riusciti. Tornati dai coniugi hanno nuovamente picchiato il chirurgo e con una roncola trovata nella tavernetta di proprietà, si sono vendicati tagliando il lobo dell’orecchio della moglie. Poi si sono dileguati.
Secondo le prime ricostruzioni della Polizia che indaga, i malviventi sarebbero entrati da una grata calandosi nella taverna sottostante la casa da dove poi hanno avuto facile accesso alle stanze superiori.
Secondo ulteriori informazioni, i coniugi sono stati tenuti in ostaggio per due ore durante le quali uno di loro sarebbe rimasto con Martelli e la moglie, mentre gli altri tre, con l’auto della donna, una Nissan Yaris bianca, si sono recati a una filiale Bnl per prelevare il denaro dopo essersi fatti consegnare sotto minaccia di morte le carte di credito con il Pin. E’ caccia all’uomo. Secondo le prime indagini potrebbe trattarsi di una banda dell’Est, probabilmente serbi, anche se le piste sono molteplici.
Uno dei banditi serbi capace di tanta violenza che ha fatto parlare di sé è “Igor” il russo, Igor Vaclavic, che ha seminato negli anni il terrore in Emilia Romagna. L’uomo è stato poi arrestato in Spagna dove ha ucciso anche dei poliziotti.