29 Marzo 2024

Migranti, respinto da Corte Ue il ricorso della Sea Watch. Salvini: “E’ buon senso”

La nave della ong tedesca si era rivolta alla Corte per i diritti umani per far sbarcare i clandestini in Italia. Niet di Strasburgo. Il ministro dell'Interno: "Vadano in Olanda, Ong complice dei trafficanti"

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E’ stato respinto il ricorso presentato dal comandante della Sea Watch 3 e dai migranti alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo per chiedere all’Italia di consentire lo sbarco dei clandestini. “Anche la Corte Europea di Strasburgo conferma la scelta di ordine, buon senso, legalità e giustizia dell’Italia: porti chiusi ai trafficanti di esseri umani e ai loro complici. Meno partenze, meno sbarchi, meno morti, meno sprechi. Indietro non si torna”, commenta il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

I ricorrenti avevano invocato gli articoli 2 (diritto alla vita) e 3 (divieto di trattamenti inumani e degradanti) della Convenzione, chiedendo di essere sbarcati subito con un provvedimento provvisorio d’urgenza per poter presentare una richiesta di protezione internazionale. La Corte ha rivolto alcune domande alle parti e ha chiesto loro di rispondere lunedì 24 giugno.

Al Governo era stato chiesto quante persone erano state già sbarcate dalla nave, il loro possibile stato di vulnerabilità, le misure previste dal Governo, nonché la situazione attuale a bordo della nave. Le domande rivolte ai richiedenti riguardavano le loro condizioni fisiche e mentali il loro possibile stato di vulnerabilità. Oggi, dopo aver esaminato le risposte ricevute, la Corte ha deciso che non c’erano sufficienti motivazioni per chiedere al Governo italiano di applicare un provvedimento provvisorio di sbarco. Tale provvedimento viene infatti concesso, precisa la Corte, “nei casi eccezionali in cui i richiedenti sarebbero esposti – in assenza di tali misure – a un vero e proprio rischio di danni irreparabili”.

“Una nave olandese – ha detto Salvini – di una ong tedesca che raccoglie migranti in acque libiche perché deve arrivare in Italia? Sono 15 giorni che stanno qui. In 15 giorni sarebbero arrivati in Olanda”, ha spiegato il vicepremier leghista. “I migranti della Sea Watch in Italia non arrivano – dichiara – non mi faccio dettare le leggi da una nave olandese e da una ong tedesca. In Italia si arriva se si ha il permesso di entrare. Se entreranno in Italia, la nave verrà sequestrata. La Sea Watch è scientemente complice dei trafficanti di esseri umani. I porti più vicini sono Malta e Tunisia. Perché devono venire in Italia? Vadano in Francia, Olanda, dove vogliono. In Italia no. E mi sembra che gli italiani apprezzino la mia linea. Se accade qualcosa a questi 42 immigrati la colpa è dei signori delle ong e dei signori del governo olandese, a cui ho scritto tre volte”.

In mattinata l’appello dei migranti: aiutateci, qui come in prigione – “Non ce la facciamo più, qui siamo come in prigione, aiutateci a sbarcare presto, a mettere i piedi giù da questa barca”. E’ l’appello lanciato dai migranti a bordo della Sea Watch 3 da 13 giorni al largo di Lampedusa. “Siamo tutti stanchi, esausti, stremati – dice uno di loro in un video della Ong postato sulla pagina facebook del ‘Forum Lampedusa solidale’ – pensate ad una persona appena uscita di prigione e fuggita dalla Libia, che ora si trova qui seduta o sdraiata. Immaginatevi come debba sentirsi questa persona”.

La Corte europea per i diritti umani di Strasburgo, pur avendo respinto la richiesta delle persone a bordo della Sea Watch 3, ha comunque “indicato al governo italiano che conta sulle autorità del Paese affinché continuino a fornire tutta l’assistenza necessaria alle persone in situazione di vulnerabilità a causa dell’età o dello stato di salute che si trovano a bordo della nave”, ha reso noto in un comunicato stampa la stessa Corte.


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