20 Aprile 2024

Omicidio carabiniere a Roma, fermati due americani. Uno di loro confessa: “Sono stato io”

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I fermati per l’omicidio del carabiniere

Ci sono due fermi nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Mario Cerciello Rega, il vice brigadiere dei carabinieri di 35 anni ucciso con otto coltellate nella notte tra giovedì e venerdì in zona Prati, a Roma.

I Carabinieri del Nucleo Investigativo della capitale, secondo quanto riportano diversi media, avrebbero fermato due cittadini americani. Sarebbero i due giovani immortalati dalle telecamere mentre scappano nella zona di Trastevere in cui è avvenuta l’aggressione e il cui filmato sta facendo il giro del web.

Uno dei due americani fermati, secondo quanto scrivono i media, avrebbe ammesso le proprie responsabilità affermando di essere lui l’autore materiale dell’accoltellamento. Si tratta della persone con i capelli mesciati apparso in una foto e ripreso da alcune telecamere.

I pm della procura capitolina hanno a lungo interrogato i due statunitensi nel pomeriggio. In un primo momento era circolata la voce che a commettere l’efferato delitto erano stati due nordafricani, ipotesi poi caduta dopo la confessione di uno dei due americani.

Stamane l’Arma, in base alle prime risultanze, aveva diffuso una nota in cui si leggeva che l’aggressione era avvenuta per mano di due persone, “probabilmente nordafricani”.

I fatti – Una persona ieri sera era stata derubata del borsello con soldi, documenti e il telefono. Contattati gli autori dello scippo sul suo smartphone, la vittima – – nel denunciare in caserma l’accaduto – ha raccontato che i ladri avevano chiesto cento euro per restituire il maltolto. Viene così fissato un appuntamento tra i malviventi e la persona scippata, con i militari in incognito.

Mario Cerciello Rega e il collega Andrea Varriale, in servizio e in abiti borghesi si presentano in via Pietro Cossa per cogliere in flagranza la dazione di denaro per poi procedere al loro arresto per furto ed estorsione, ma evidentemente qualcosa è andato storto.

Infatti, una volta sul posto, ancora la dinamica non è del tutto chiara, il vice brigadiere avrebbe avuto una colluttazione durante la quale è stato colpito con diversi fendenti di cui uno mortale in pieno petto. Inutile la corsa in ospedale, dove il militare è spirato poco dopo.


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