24 Settembre 2023

Commozione e rabbia ai funerali del brigadiere ucciso Mario Cerciello Rega

Migliaia di persone alle esequie a Somma Vesuviana, città di origine del militare.. Picchetto d'onore dei carabinieri in alta uniforme. Presenti Di Maio e Salvini

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Migliaia di persone hanno partecipato, nella chiesa di Santa Croce a Somma Vesuviana, ai funerali di Mario Cerciello Rega, il brigadiere ucciso a coltellate la notte tra giovedì e venerdì a Roma, mentre era in servizio in abiti civili. Molta rabbia e commozione durante le esequie.

La chiesa dove si sono svolti i funerali è la stessa dove Cerciello Rega un mese e mezzo fa aveva sposato Rosa Maria, che oggi ha seguito l’ingresso del feretro. La bara, avvolta in una bandiera tricolare, c’erano una foto del matrimonio e una maglia del Napoli, di cui Mario era appassionato tifoso. Ha presieduto la concelebrazione l’arcivescovo Santo Marcianò, ordinario militare per l’Italia.

Il feretro è entrato in chiesa salutato da un lungo applauso, portato a spalla da 6 carabinieri, scortati da 4 colleghi in alta uniforme.

All’esterno erano allineate le corone di fiori del Presidente della Repubblica, dei Presidenti del Senato e della Camera, della Ministro della Difesa, del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e della Compagnia Roma Centro, alla quale apparteneva il militare.

Presenti alle esequie i vicepremier Di Maio e Salvini, i ministri Trenta e Costa, il presidente della Camera Fico e il vicepresidente del Senato La Russa. Con loro il sindaco di Roma, Virginia Raggi, e di Somma Vesuviana, città natale di Rega, Salvatore Di Sarno. Foltissima la rappresentanza dell’Arma, con in testa il comandante generale Giovanni Nistri.

Il picchetto di onore dei carabinieri, in alta uniforme, ha reso gli onori a Cerciello Rega. Presenti anche i componenti dell’associazione cavalieri di Malta della quale Cerciello Rega faceva parte per svolgere attività di volontariato.

“Essere moglie di carabiniere”: Rosa Maria, la vedova, ha letto tra le lacrime un testo su questo tema, un post che circola da anni su Facebook tra mogli e fidanzate dei militari. Subito dopo l’Ordinario militare Marcianò ha concluso il rito funebre, ricordando come oggi “l’Italia intera sia in lutto”.

“Giusti i dibattiti ma oggi teniamoli fuori”, “evitiamo la dodicesima coltellata”, ha detto il comandante dell’Arma dei Carabinieri, generale Giovanni Nistri. Mario – ha detto -, è stato un carabiniere “morto per tutelare i diritti di tutti, anche di una persona arrestata: insieme con lui chiediamo rispetto per tutti gli altri carabinieri che fanno il suo stesso lavoro”.

“Fate anche voi, responsabili della cosa pubblica, della vita degli altri – ha detto mons. Marcianò – il senso della vostra vita, consapevoli che quanto operate o non operate è rivolto a uomini concreti: a cittadini e stranieri, a uomini e donne delle Forze Armate e Forze dell’Ordine, ai quali non possiamo non rinnovare il grazie e l’incoraggiamento della Chiesa e della gente. E se voi e tutti noi sapremo meglio imparare, da uomini come Mario, il senso dello Stato e del bene comune, l’Italia risorgerà”.


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