Oltre 150 persone sono state arrestate e quintali di sostanze stupefacenti del valore di decine di milioni di euro sono stati sequestrati nel corso di una maxi operazione guidata dai Carabinieri di Perugia in collaborazione con organismi di polizia nazionali e internazionali. Nel corso dell’operazione, coordinata dalla DDA, è stata smantellata “un’inedita e insospettabile organizzazione” di trafficanti internazionali di droga in prevalenza tanzaniana.
L’operazione denominata “Domitia 2012”, è stata condotta dai carabinieri del capoluogo umbro in sinergia tra la Direzione distrettuale antimafia della Procura di Perugia, la Direzione centrale per i servizi antidroga e il Reparto del servizio centrale del Ros.
L’attività di indagine è partita nell’estate del 2012 a seguito di una operazione di polizia giudiziaria nei confronti di un gruppo di spacciatori di nazionalità tunisina, attivi nella zona della stazione ferroviaria di Fontivegge e che portò al sequestro di circa due chili di eroina e all’arresto di 16 corrieri della droga, di cui cinque italiani. Nel corso delle indagini, “sviluppate nel corso degli anni – ha ricordato questa mattina il procuratore Giuseppe Petrazzini – con attività di investigazione, di analisi e operativa in senso stretto” e dirette dalla Direzione distrettuale antimafia della locale Procura della Repubblica con la collaborazione della Direzione centrale per i servizi antidroga, del servizio per la cooperazione internazionale di polizia, attraverso lo Scip sulla rete Enfast italiana, polacca, inglese, belga e svedese, dell’Europol e di Eurojust, si sono ricostruiti i canali di approvvigionamento dello stupefacente destinato alla piazza perugina.
Una operazione che si è conclusa con l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Perugia, Piercarlo Frabotta, nei confronti di 19 persone, di nazionalità in prevalenza tanzaniana, accusate di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e produzione, traffico e detenzione di droga.
Secondo quanto emerso dalle indagini l’organizzazione, ben strutturata e delineata, con compiti e funzioni precise tra i vari adepti, vantava collegamenti in varie nazioni europee e di altri continenti, con una capillare rete di collegamenti e ‘corrieri’ capaci di immettere sul mercato italiano grandi quantitativi, in particolare di eroina. L’indagine ha visto gli investigatori al lavoro in 105 operazioni in Italia e all’estero, con il sequestro di oltre 230 chili di eroina, 20 chili di cocaina, 2 chili di Mdma e quasi 15 chili di marijuana, per un valore di decine di milioni di euro.
Fino al 2013, – spiegano gli investigatori – i corrieri partivano direttamente dai luoghi di produzione dello stupefacente, Africa orientale, Pakistan, Cina, Laos (eroina grezza in grani), America latina (cocaina nelle varie forme: pasta, liquida ed in polvere).
Dopo i primi sequestri, la droga proveniente sempre dai paesi di produzione, veniva stoccata in Turchia, Tanzania, Sud Africa, Brasile, Perù e Bolivia. Da questi Paesi, cambiando di mano, veniva trasportata in verso il nord europa da dove poi, cambiando ancora una volta di mano, raggiungeva l’Italia utilizzando i mezzi più disparati: vettori aerei, navi cargo, traghetti, treni, pulman, taxi, autovetture private.
Successivamente gli organizzatori hanno iniziato ad utilizzare corrieri non più africani ma
europei: italiani, greci, spagnoli, bulgari, ungheresi.
I METODI DI OCCULTAMENTO DELLA DROGA, ESCLUSI I CLASSICI
OVULATORI:
– sacche di cotone cucite nelle magliette intime;
– doppi fondi a forma para-stinchi;
– doppi fondi in calzature, scarpe, ciabatte e sandali;
– valige rigide e in tessuto, tra queste anche trolley;
– doppi fondi utilizzando valige del tipo rigido;
– estintore;
– doppi fondi sagomando il contenuto dello stupefacente in modo da renderlo aderente e
conforme all’ingombro della valigia o del trolley.
Lo stupefacente – spiegano i carabinieri – è refrattario ai raggi X perché confezionato in modo che l’ingombro sia parte integrante del bagaglio ed è resistente all’olfatto dei cani antidroga perché l’involucro è intriso di colla e cosparso di sostanze tipo caffè, pereponcino, zenzero o vaniglia.
I corrieri sono negativi agli esami speditivi perché non toccano lo stupefacente.
Parte integrante dell’associazione è costituita dai così detti “ CUCITORI”, ovvero i
soggetti che abilmente ricavano i doppi fondi nelle modalità sopra descritte. La loro
mano d’opera è così importante che vengono pagati oltre 1000 dollari americani per
ogni valigia confezionata.
SEQUESTRI PIU’ IMPORTANTI:
– giugno 2015 21 kg. di eroina presso l’aeroporto di Orly in Francia;
– aprile 2015 7 kg. di cocaina presso l’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi;
– aprile 2013 6 kg. di eroina all’aeroporto di Roma-Fiumicino, 12 kg. presso un Hotel di
Napoli (5 arresti) intermediaria arrestata già Miss Sudafrica;
– maggio 2015, 2 kg di MDMA a Santorini in Grecia, trasportati da una donna con la
figlia di origine africana e proveniente da Singapore;
– aprile 2013, 12 kg di eroina presso un Hotel romano, due arresti (autorizzati dall’AG
al differimento del sequestro ed alla successiva consegna controllata)
– febbraio 2013, 7 kg di eroina al confine con l’Austria, occultata all’interno di un
estintore, trasportato da un camion di nazionalità Turca, imbarcatosi in Grecia e
sbarcato a Trieste.
– febbraio 2015, 3 kg di cocaina, arrestati una coppia, lei olandese, il marito cittadino
tanzaniano. La droga, partita con nave cargo battente bandiera panamense, è partita da
un porto malese diretta a Rotterdam. Successivamente, una parte della droga è stata
affidata alla coppia, che l’ha trasportata nel doppio fondo di uno zaino, in Italia a bordo
di un autobus di linea partito dalla Polonia.