23 Aprile 2024

Schiaffi e spintoni ai bimbi, poi li chiudevano in una stanza buia. Misure per 4 maestre

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carabinieri

Picchiavano i bambini loro alunni con schiaffi, spintoni e, per estrema punizione, arrivavano anche a chiuderli dentro una stanza buia.

E’ per queste ragioni che quattro maestre campane sono state raggiunte da un provvedimento cautelare che prevede il divieto di dimora nel comune di Airola (Benevento) perché accusate di maltrattamenti ai danni di bimbi dai tre a cinque anni che frequentano una materna in quel comune.

Da quando emerso dalle indagini dei carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Benevento, le quattro donne, due di Airola di 44 e 26 anni, una di Bucciano di 27 e una 24enne di Sant’Agata de’ Goti, maltrattavano abitualmente i bambini frequentanti l’istituto, con ripetuti rimproveri, grida, strattonamenti, schiaffi e punizioni.

Il provvedimento scaturisce da una denuncia, sporta nel mese di novembre 2018 dalla madre di una bambina di 3 anni, nella quale si riferiva di una maestra che poneva in essere nei confronti della minore dei maltrattamenti, mettendola anche in punizione in una stanza buia.

Nel prosieguo delle indagini, terminate nel maggio del 2019 si accertava, mediante testimonianze di persone informate sui fatti ma soprattutto mediante l’analisi delle riprese audio-video eseguite all’interno della struttura, che tutte e quattro le insegnanti utilizzavano metodi di “insegnamento” basati non soltanto sulla pratica della violenza ma anche sulla sua istigazione.

Schiaffi al volto, colpi sul capo, strattonamenti, pizzichi e punizioni con chiusura nella stanza “buia”, erano alla base del metodo di insegnamento cui le maestre dell’asilo si ispiravano.

Il giudice condividendo la valutazione prospettata dal pm, ha ritenuto che “sussistono le esigenze cautelari poiché il numero di condotte delittuose poste in essere nell’arco di pochi mesi è tale da far ritenere pressoché certo che esse, in assenza di interventi cautelari, continueranno nella loro attività criminosa”.


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