È decollato alle 19.08 il Boeing dell’Aeronautica Militare che andrà a recuperare in Giappone gli italiani sulla Diamond Princess. Lo rende noto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio su Facebook.
“Al lavoro per i nostri connazionali che presto torneranno in Italia e verranno sottoposti allo specifico protocollo sanitario. Monitoriamo h24 l’evoluzione dei fatti”.
A bordo dovrebbero salire circa 30 italiani e 26-27 persone di altre nazionalità europee, come Polonia, Francia e Germania, per un totale di 56-57 passeggeri, purché risultino negativi al test per il coronavirus”, ha poi precisato il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri. “Credo che entro domani sera avremo a casa i nostri connazionali, purché siano negativi al test per il coronavirus”, ha aggiunto.
Sulla nave da crociera, una delle più lussuose del mondo, si erano imbarcati oltre 2.600 turisti insieme a oltre mille membri dell’equipaggio, tra i quali 25 italiani per un totale di 3.700 persone.
All’inizio c’erano solo quattro persone contagiate, ma il timore del Giappone di far sbarcare gli altri e rimpatriarli, ha provocato un diffuso contagio, causato dai sistemi dell’aria condizionata e contatti personali. Ad oggi circa 600 persone sono risultate positive.
Gli Stati Uniti stanno già provvedendo a rimpatriare circa trecento turisti americani, compreso un italiano affetto dal virus.
Il comandante Arma rimane a bordo. Non abbandona la nave.
“Confermiamo che il Comandante Gennaro Arma rimane a bordo della Diamond Princess a Yokohama, al comando della nave, coordinandosi con i funzionari della sanità pubblica per la sicurezza, la salute e il benessere dei passeggeri e dell’equipaggio. Il Comandante é in buona salute e sta guidando il suo team in questa situazione straordinaria”. Così una nota diffusa dall’armatore della nave Princess Cruises ferma nel porto giapponese. “Al momento – si aggiunge – non è disponibile per alcuna intervista. Il Comandante Arma non vede l’ora di tornare presto a casa da sua moglie e dalla sua famiglia. Vi chiediamo di rispettare la privacy della sua famiglia”.