29 Marzo 2024

Coronavirus, fake news allarmistiche su WhatsApp, indaga la procura di Milano

La denuncia è del Direttore Generale dell’A.S.S.T. Niguarda in cui ha segnalato la circolazione, tramite i social network, di due messaggi audio falsi riferiti all’emergenza Covid-19. La Questura: "Non condividete queste false notizie"

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La Polizia di Stato di Milano ha ricevuto una denuncia/querela da parte del Direttore Generale dell’A.S.S.T. Niguarda in cui ha segnalato la circolazione, tramite i social network, di due messaggi audio falsi riferiti all’emergenza sanitaria Covid-19. Lo riferisce la Questura del capoluogo lombardo.

Gli agenti del posto di Polizia presso l’Ospedale Niguarda, in servizio presso il Commissariato Greco Turro, hanno, quindi, trasmesso la querela alla Procura della Repubblica di Milano.

In particolare, in un messaggio vocale “WhatsApp” della durata di 5 minuti e 26 secondi, registrato da una sedicente cardiologa presso una terapia intensiva a Milano, la donna, qualificatasi con il nome di Martina, riporta notizie circa la gestione dell’emergenza sanitaria “Covid-19” all’interno dell’ASST Niguarda, “suscettibili di destare allarme sociale nei destinatari”.

Anche in un secondo messaggio vocale “WhatsApp” registrato da un soggetto ignoto, della durata complessiva di “2 min. 15 sec.”, l’autore riporta false notizie circa la gestione dell’emergenza sanitaria “Covid-19” all’interno dell’A.S.S.T. Niguarda. Quest’ultimo audio era stato condiviso anche da alcune testate giornalistiche sui rispettivi siti online.

Come riferito dal Direttore Generale “le voci narranti rappresentano una situazione sanitaria non supportata da alcun dato reale e oggetto di una libera interpretazione personale che configura ipotesi di procurato allarme; tali messaggi concorrono drammaticamente ad aggravare una situazione emergenziale che necessita di una corretta e coerente gestione delle informazioni”.

La Questura di Milano invita i cittadini a cestinare e a non divulgare messaggi allarmistici che non provengano dalle Istituzioni e dalla Polizia di Stato tramite i propri canali web e sociali.

I procuratori aggiunti Siciliano ed Eugenio Fusco, riferisce l’Ansa, hanno già aperto nei giorni scorsi un’altra inchiesta per “diffusione di notizie false atte a turbare l’ordine pubblico” in relazione ad un audio che era circolato via WhatsApp, all’inizio dell’emergenza, e nel quale la voce di una donna incitava a “fare la scorta” (assalto dei supermarket che ci fu quel giorno), perché Milano, diceva, “finirà in quarantena”. Il reato contestato prevede l’arresto fino a 3 mesi o la multa di 300 euro.

Niguarda: “Non è vero che scegliamo chi curare”
“Non è vero che lasciamo morire i pazienti, non è vero che non intubiamo i pazienti anziani, non è vero che scegliamo chi curare in base all’età e non è vero che le terapie intensive sono piene di giovani, la percentuale di giovani nelle terapie intensive è bassa”: in un video caricato sul canale You Tube dell’ospedale Niguarda il Professor Roberto Fumagalli, Direttore del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione, fa chiarezza sulla situazione nei reparti ed invita ad affidarsi solo alle fonti d’informazione ufficiali.

“Nonostante il nostro enorme impegno in questi giorni sono girati messaggi, anche audio, allarmanti, sbagliati, che descrivono una situazione che non corrisponde al vero” ha detto Fumagalli, dopo che nei giorni scorsi sono circolati audio su WhatsApp che descrivevano scenari in cui i medici sarebbero costretti a scegliere chi curare. “Vi chiedo di non contribuire alla diffusione di questi messaggi e di affidarvi solo all’informazione qualificata” è l’appello di Fumagalli.


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