29 Marzo 2024

Ventotto anni fa la strage di Via D’Amelio

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Una foto di archivio di via D'Amelio luogo della strage di mafia che uccise il procuratore aggiunto di Palermo Paolo Borsellino ei cinque agenti che della scorta, Palermo 19 luglio 1992. ARCHIVIO

Palermo ricorda il 28esimo anniversario della strage di Via D’Amelio. Tra manifestazioni nei luoghi simbolo dell’attentato costato la vita al giudice Paolo Borsellino e agli agenti Agostino Catalano, Emanuela Loi, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina, e dirette streaming, anche quest’anno, nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia, le istituzioni, le associazioni e il mondo della scuola commemoreranno il giudice assassinato dalla mafia e i poliziotti morti insieme a lui il 19 luglio del 1992.

Un minuto di silenzio alle 16.58 in via D’Amelio per ricordare il momento della strage. Presenti sul luogo del massacro anche il presidente della Commissione antimafia Nicola Morra e il vicecapo del Dap Roberto Tartaglia oltre al sindaco Leoluca Orlando.

“La limpida figura del giudice Borsellino – che affermava, che chi muore per la legalità, la giustizia, la liberazione dal giogo della criminalità, non muore invano – continuerà a indicare ai magistrati, ai cittadini, ai giovani la via del coraggio, dell’intransigenza morale, della fedeltà autentica ai valori della Repubblica”, sottolinea in una dichiarazione il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

“Borsellino era una persona genuina con noi, non ci ha mai fatto pesare il suo grado di magistrato. Ci trattava come figli e ci faceva passare le paure di stare accanto a lui. Tutti sapevamo che dopo Falcone toccava a Borsellino”, ha detto Antonino Vullo, l’unico agente di scorta sopravvissuto alla strage. “Spero che in futuro non accada più- ha aggiunto- E’ stato terribile subire quell’inferno”.

“Luigi Ilardo voleva parlare anche della morte di mio figlio. E’ stato ucciso prima di mettere piede in caserma. Mio figlio è stato preso dagli uomini deviati dello Stato”, le parole di Vincenzo Agostino, padre di Antonino Agostino, l’agente ucciso nel 1989.

Sono passati 28 anni tra processi, depistaggi, inchieste che non hanno fatto piena luce su tutti i livelli di coinvolgimento nella strage. Come sottolinea il presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra: “materialmente il tritolo mafioso ha posto fine alle loro esistenze”, ma “più del tritolo hanno fatto inerzie, omissioni, negligenze e pavidità”. “È un dato di fatto che pezzi dello Stato abbiano flirtato con l’antistato, che tuttora una salda, rigorosa ed ineludibile cultura antimafia non sia patrimonio collettivo”, osserva Morra ricordando una citazione di Paolo Borsellino: “mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia, la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri”. E per non dimenticare e rendere omaggio alle vittime della stagione stragista di Cosa nostra sono previsti dibattiti, spettacoli, testimonianze di docenti e studenti, del mondo della politica, dell’associazionismo, della società civile che andranno avanti per tutto il week-end.

Le celebrazioni istituzionali vedono in prima linea il ministero dell’Istruzione e sono organizzate col Centro Studi “Paolo e Rita Borsellino”, il Comune di Palermo, la Libera Università degli studi di Enna, l’Associazione “Nati per leggere – Sicilia” “La scuola è in prima linea nella difesa del valore della memoria. Una memoria che nella lotta alle mafie ha un ruolo fondamentale – dice la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina -. Il sacrificio di Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e degli uomini e donne delle loro scorte ha segnato l’inizio di una fase di nuova consapevolezza e intransigenza, soprattutto tra i giovani. Un cambiamento di cui la scuola è custode e garante. Dove c’è la scuola, c’è un presidio di legalità e c’è lo Stato”. Oggi, all’Albero della Pace di via D’Amelio, in diretta streaming l’evento “Resilienza, Resistenza, Responsabilità”. Domenica dalle 9, appuntamento con “Via D’Amelio per i cittadini di domani”.

Le dirette verranno trasmesse sulla pagina Facebook del Centro Studi “Paolo e Rita Borsellino”. Nella mattinata di domani saranno premiati gli studenti vincitori della quinta edizione del concorso “Quel fresco profumo di libertà” sul tema della legalità. Il concorso rientra nell’ambito delle attività previste dal protocollo d’intesa tra Miur e Centro studi “Paolo e Rita Borsellino”, recentemente rinnovato dal capo dipartimento per le risorse umane del Mi Giovanna Boda. In serata quaranta bambini delle scuole “Sandro Pertini” e dell’Istituto Comprensivo “Giovanni Falcone”, danneggiate da raid vandalici, parteciperanno alle cerimonie conclusive. Il 19 inoltre, alle 20.30, all’Ufficio Scorte della Questura di Palermo si terrà una cerimonia commemorativa con deposizione di corone di alloro. L’attrice Pamela Villoresi, direttore del teatro Biondo Stabile, leggerà alcuni passi tratti dal libro “Ti racconterò tutte le storie che potrò”, di Agnese Borsellino. La serata si chiuderà con l’attore palermitano Alessio Vassallo che darà voce a un’intervista “marziana” al giudice Paolo Borsellino, scritta dal figlio del magistrato, Manfredi.


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