“Non lo abbiamo toccato. Respingiamo ogni accusa. Siamo intervenuti per dividere, abbiamo visto un parapiglia e siamo arrivati”. E’ quanto avrebbero detto al giudice Marco e Gabriele Bianchi durante l’interrogatorio di convalida dell’arresto per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte. I due, dice l’avvocato, si dicono “dispiaciuti e distrutti per un omicidio che non abbiamo commesso”.
I due fratelli Bianchi, di 24 e 25 anni, sono stati arrestati insieme a Francesco Belleggia, 23 anni e Mario Pincarelli. Sono tutti accusati di omicidio preterintenzionale in concorso.
Un altro fratello dei Bianchi, Alessandro, si dice certo che i suoi fratelli non sarebbero mai arrivati a tanto, di colpire a morte il giovane Willy. “Ci sono testimoni in grado di raccontare che non è andata come scrivono i media e sui social”.
La vittima, secondo le ricostruzioni, era intervenuto per difendere un amico coinvolto in una lite, quando è stato pestato a morte da alcune persone che gli investigatori hanno identificato negli arrestati.
Intanto, l’amico di Willy, Federico Zurma, avrebbe rilasciato una intervista al Corriere della Sera raccontando che l’obiettivo era lui. “Mi ha salvato dai picchiatori”, direbbe nell’intervista. La cosa curiosa è che Federico, su Instagram, ha bollato l’intervista come una fake news: “Mai rilasciato interviste”, scrive il ragazzo.
“Non ho rilasciato alcuna intervista. Tutte le notizie uscite sui giornali e social – scrive Federico Zurma sul canale social – sono state inventate da giornalisti senza scrupoli. Vi prego di rispettare il mio dolore”.