19 Aprile 2024

Duplice omicidio a Caltanissetta, arrestato un giovane pastore

Florin Scurtu, 22enne rumeno è stato fermato perché ritenuto responsabile del brutale delitto dei fratelli Filippo e Calogero La Monaca. Il movente pare legato al fatto che il giovane facesse pascolare gli animali sui terreni delle vittime. Lui ha confessato.

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Svolta nelle indagini sul duplice omicidio dei fratelli Filippo e Calogero La Monaca, rispettivamente di 74 e 76 anni, originari di Canicattì, i cui cadaveri furono trovati nelle campagne di contrada Deliella il 14 giugno scorso. Uno semicarbonizzato accanto ad un’autovettura anch’essa data alle fiamme, l’altro poco distante con la testa fracassata.

I carabinieri del Nucleo Investigativo di Caltanissetta hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto emesso dalla locale Procura un pastore rumeno di 22 anni, Florin Scurtu, incensurato. Il Gip di Caltanissetta ha convalidato il fermo, disponendo per l’indagato la custodia cautelare in carcere.

Il movente del delitto sarebbe legato al fatto che il presunto assassino faceva pascolare gli animali sui terreni delle vittime nonostante il loro divieto alimentando continui scontri con i due imprenditori agricoli.

La ricostruzione dei Carabinieri

Nella tarda serata del 14 giugno 2020, militari della Stazione Carabinieri di Delia rinvenivano in Contrada Deliella, agro del comune di Caltanissetta, presso la proprietà della famiglia La Monaca, il cadavere semicarbonizzato di un uomo, successivamente identificato in Filippo La Monaca nato a Canicattì il 4 agosto 1946, il cui corpo giaceva accanto ad un’autovettura, anch’essa bruciata.

Giunti sul posto i militari, accedendo da una stradina rurale che immetteva nella proprietà, rinvenivano, inoltre, un’ampia e vistosa chiazza di sangue con segni di trascinamento che conducevano sino ad un immobile, all’interno del quale era rinvenuto il cadavere di Calogero La Monaca, nato a Canicattì il 29 aprile 1944, fratello di Filippo.

Sin dai primi accertamenti svolti emergeva, dunque, che si fosse in presenza di un duplice omicidio commesso con modalità particolarmente violente, mediante l’utilizzo quale arma del delitto di alcuni massi, rinvenuti sul luogo, intrisi di sangue. Tale dato, poi avvalorato dagli esiti dell’autopsia, consentiva di ritenere che ci si trovasse in presenza di un delitto riconducibile all’azione di uno o più soggetti che, verosimilmente, dovevano aver avuto un alterco con le vittime, poi tragicamente culminato nell’omicidio.

Le prime attività d’indagine, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltanissetta, si ponevano un duplice obiettivo: circoscrivere, con la maggior precisione possibile, l’arco cronologico in cui poteva essere stato commesso il delitto e ricostruire la cerchia relazionale delle vittime per individuare soggetti che potessero aver avuto rapporti o contrasti con le stesse.

Per quanto attiene al primo punto le emergenze investigative consentivano di individuare un arco temporale ben preciso, tra le 16.05 e poco prima delle 18.00, così come avvalorato dalle conclusioni cui perveniva il medico legale sull’ora del decesso, in sede di esame autoptico.

Quanto al secondo aspetto assumevano notevole importanza per le indagini: l’esecuzione di mirate attività di sopralluogo, il campionamento del DNA di alcuni soggetti coinvolti nelle indagini, l’acquisizione delle immagini del giorno del delitto presso impianti di video ripresa di possibile interesse, perché attigui alla località in cui si consumava il delitto, nonché l’analisi del traffico telefonico sull’utenza in uso alle persone offese.

All’esito di tale complessa e prolungata attività investigativa, attuata mediante articolate operazioni tecniche supportate dal Raggruppamento Operativo Speciale, e corroborata significativamente da accertamenti tecnico scientifici effettuati dal RIS di Messina, alle prime ore di sabato 26.09.2020 i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caltanissetta, collaborati da militari dello Squadrone Carabinieri Cacciatori “Sicilia”, sottoponevano a fermo di indiziato di delitto emesso il 25 settembre 2020 dalla locale Procura della Repubblica Florin Scurtu, rumeno di 22 anni domiciliato a Caltanissetta, celibe, incensurato.

A carico del giovane venivano raccolti gravi indizi di colpevolezza circa il duplice omicidio dei fratelli La Monaca, aggravato dalla crudeltà consistita nell’accanirsi sulle vittime con più colpi scagliati con grosse pietre, ed avvalendosi della minorata difesa delle vittime, soggetti di età avanzata e, per quanto attiene a La Monaca Calogero, affetto da patologie motorie che ne limitavano la capacità di normale deambulazione.

Per entrare più nel dettaglio circa il materiale probatorio raccolto nei confronti del soggetto si evidenzia che sulla portiera della Fiat Panda in uso alle vittime venivano trovate alcune tracce di sangue che, a seguito di analisi, hanno determinato un profilo genetico misto attribuibile a due diversi individui di genere maschile. Dall’analisi di detta mistura è stato possibile rilevare due profili genetici: quello di Filippo La Monaca e quello di Florin Scurtu.

Inoltre le risultanze dell’esame dei tabulati telefonici delle vittime e dell’indagato e delle immagini estrapolate da sistemi di video sorveglianza consentivano di acclarare la presenza del rumeno sul luogo del delitto, nonché i suoi successivi spostamenti a bordo di uno scooter, che veniva dallo stesso abbandonato qualche giorno più tardi nei pressi della campagna dei La Monaca.

Il fermato, al termine delle formalità, veniva associato presso la casa circondariale di Caltanissetta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Ieri mattina il giovane, nel corso dell’udienza di convalida, ha ammesso le proprie responsabilità del gesto delittuoso, riconducendo il movente ad un litigio per questioni di pascolo; al termine il GIP di Caltanissetta ha convalidato il fermo, disponendo per l’indagato la custodia cautelare in carcere.


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