19 Aprile 2024

Ergastolano in permesso premio uccide due donne e si toglie la vita

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Duplice omicidio nel Catanese, a Riposto, per mano di un ergastolano che era in permesso premio il quale si è poi suicidato. Vittime due donne.

La prima è una signora di 48 anni, Carmelina Marino, trovata uccisa con un colpo di pistola, sul lungomare Pantano. La vittima era dentro la sua autovettura, una Suzuki Ignis. In una zona diversa del paese della riviera ionica, in via Roma, è stata trovata ferita gravemente per terra, colpita da un’arma da fuoco, un’altra donna 49enne, Santa Castorina, che i sanitari del 118 hanno tentato di rianimare ma che poi è morta a causa delle ferite riportate.

Sarebbe stata ferita mortalmente appena scesa dalla sua auto, una Fiat Panda, centrata a colpi di pistola. La vittima si è accasciata a terra, sul marciapiede. Nella vettura è rimasto il suo cane, un barboncino.

I due omicidi sarebbero avvenuti a distanza di tempo tra loro: la prima vittima sarebbe stata la 48enne trovata in auto nel lungomare Pantano, la seconda la 49enne ferita mortalmente in via Roma.

L’uomo che avrebbe sparato e ucciso le due donne, Salvatore ‘Turi’ La Motta si è suicidato con un’arma da fuoco, vicino a una caserma dei carabinieri. Avrebbe espresso la volontà di costituirsi, ma poi ha deciso di farla finita davanti alla caserma.

A quanto riporta l’Ansa, La Motta aveva una relazione extraconiugale con la prima vittima, Carmelina Marino, assassinata in un’auto sul lungomare Pantano. Gli investigatori ritengono probabile lo abbia fatto con la stessa arma con cui avrebbe ucciso le due donne.

Secondo quanto riportano i media, La Motta, 63enne, sarebbe un ergastolano in licenza premio. L’uomo era stato condannato per associazione mafiosa e per un omicidio commesso prima del 2000. Era detenuto in regime di semi libertà: lavorava di giorno e la sera rientrava in carcere. Oggi era l’ultimo giorno di un permesso premio di una settimana.

LE INDAGINI
Il primo omicidio, quello sul lungomare di Carmelina Marino, 48 anni, è “certamente collegato al suicidio” avvenuto davanti alla caserma dei carabinieri. Sul secondo, quello di Santa Castorina, di 49 anni, si sta “cercando di capire il movente”, anche se, “al 90 per cento, visti dinamica, luoghi e tempi” sembra avere un’unica matrice. Lo conferma il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, che indaga sui due delitti e il suicidio di Riposto. L’uomo che si è ucciso è “una persona con precedenti penali”. Sull’accaduto indagano i carabinieri della compagnia di Giarre e del comando provinciale di Catania.


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